Caro don Gianni,
a nome di tutta la comunità di San Luca ti devo rivolgere un saluto e spendere un po’ di parole . Sarò breve, sono infatti solo 12 paginette tutte piene di retorica e di cose che spesso si dicono per la circostanza, quindi mettiti comodo e rilassato anche se non è semplice perché il cuore batte forte ed è un susseguirsi di emozioni e di sentimenti contrastanti . Ti confesso che provo non poca emozione a starti di fronte e circondato da una moltitudine di persone. È più semplice parlarti a quattr’occhi perché hai questa innata dote di mettere a proprio agio chi ti sta di fronte. Perché tutta questa gente proprio oggi? La risposta è scontata: alcuni per curiosità, altri per assistere alla messa, ma la stragrande maggioranza per manifestarti affetto e gratitudine e per ringraziare il Signore per averci donato per tanti anni la grazia della tua guida e presenza. Ognuno di noi avrebbe qualche cosa da dirti: chi si è sentito trascurato, chi non ascoltato, chi avrebbe voluto la messa solo in latino o chi avrebbe voluto un prete in sottana, chi avrebbe voluto la chiesa in un’altra zona con un colore diverso o con un campanile più alto ed è per questo che vogliamo scusarci con te. Ci scusiamo per tutte le volte che ti abbiamo messo in difficoltà con i nostri atteggiamenti, abbiamo pensato che il diritto di essere ascoltati era superiore al tuo diritto di essere ascoltato, ti abbiamo coinvolto in questioni di pascolo con il nostro vicino, ti abbiamo considerato come qualcosa di nostra proprietà come un’esclusiva. E ancora, per tutte le volte che abbiamo pensato che era compito tuo promuovere e fare, siamo venuti meno al nostro dovere di ge-nitori e mariti e mogli e figli, ti abbiamo lasciato solo, ti abbiamo criticato perché degnavi della tua presenza ed amicizia persone a noi antipatiche, non ti abbiamo amato a sufficienza tanto quanto tu ci hai sempre amato ed ancora lo fai; perdonaci se spesso non ti abbiamo sostenuto a sufficienza. Grazie per averci fatto sentire una famiglia, per tutte le volte che ci sei stato vicino e ti sei fatto carico dei nostri problemi, per quando sei stato padre per i nostri figli e per avere animato le nostre giornate, grazie perché ogni giorno rinnovi il tuo ministero sacerdotale. Ci ha colpito l’omelia di un neo sacerdote che rivolgendosi ai giovani seminaristi diceva loro: “ Tutti noi siamo chiamati ad una vocazione, quella dell’amore” e possiamo senza dubbio affermare che è proprio questo ciò che guida il tuo operare. È altrettanto significativo l’abbraccio caloroso ed affettuoso di una ragazza che da parecchi anni vive in Continente e che nelle capatine in Sardegna non perde l’occasione per salutare “il mio Parroco”. E che dire di chi chiedeva notizie ed informazioni su una certa persona abitante in una certa via e tutti in coro “chiedi a don Gianni lui conosce tutti”, sarebbe comunque troppo lungo aprire il libro dei ricordi, ma oggi non è proprio il caso. Solo un ultimo ricordo: tempo fa un attempato signore, brillante e scherzoso, intrattenendo in modo mirabile la folla festante dichiarava con la sicurezza di chi sa per certo che “al posto di Don Gianni arriverà un clone”, la paura ha avuto il sopravvento sull’allegria e guardandolo fisso negli occhi e squadrandolo dall’alto in basso gli abbiamo chiesto: ” Ma stanno arrivando i marziani?”, non abbiamo avuto risposta, ma abbiamo capito che non sapeva. Non sapeva o dimenticava che ognuno di noi è unico ed irripetibile e che crediamo, anzi ne siamo certi, che ancora non siano maturi i tempi per i marziani, ma siano i tempi giusti per gli esseri umani che soffrono, che piangono, che fanno le guerre, che uccidono ma che in fondo sono nati per amare come tu ci hai insegnato. Una domanda vorremo farti don Gianni: “ Hai già deciso cosa fare da grande?”. Per terminare così come piace a te ed anche a noi: ti vogliamo bene, anzi, ci vogliamo bene e nell’abbraccio che ti porgerò c’è una piccola parte della Chiesa Universale, la comunità di San Luca, quella presente, quella che non è potuta venire e quella che dal Cielo ci guarda.
La comunità di San Luca