Carissimi parrocchiani,
credo che una delle cose più commoventi tra tutte le attività pastorali parrocchiali siano le Prime Comunioni. Risultano essere sempre l’ultima cosa grossa che si fa a conclusione dell’anno pastorale, quasi a volerlo coronare con un momento specialissimo vissuto dai bambini del catechismo. Ho trattenuto le lacrime anche stavolta, ma non so se riuscirò a trattenerle in futuro... Chi sa veramente cosa significhi ricevere Gesù nell’Eucaristia non può che darmi ragione. D’altronde il fine ultimo della vita cristiana è la comunione con Dio, e quindi tutta l’azione pastorale tende e serve al raggiungimento di tale scopo; per cui vedere i bambini che con animo innocente si accostano quasi impauriti ad una cosa che giustamente avvertono grande e importante, significa desiderare che ogni cristiano, ogni parrocchiano possa sempre ricevere Gesù così, con innocenza e riverenza profonde, con rispetto e devozione ineguagliabili. Per avvicinarci sempre più alla comunione con Dio, ci viene incontro anche la devozione al Sacro Cuore di Gesù, che il mese di giugno ci propone: esso serve a crescere nella conoscenza dell’amore di Dio, a vedere fin dove si è spinto il Signore per noi, cosicché, attirati dal suo amore, siamo spinti noi ad amare Lui, a desiderare di vivere una relazione profonda con Colui che ha dato la vita per nostro amore. Il periodo delle ferie sia occasione propizia per dedicare più tempo a coltivare questa relazione: gioverebbe anche a tutte le altre nostre relazioni.
Buone vacanze
Don Albino