La Conferenza vincenziana

Giugno 2005

La carità, come ci dice sempre il nostro parroco, è la cosa più importante. In una parrocchia non dobbiamo aspettare le grandi occasioni, anche le piccole circostanze sono utili per donare, donare vuol dire amare il prossimo. Gesù ha amato i poveri, i lebbrosi, i malati, le persone modeste e i nemici. Noi non siamo Gesù però, nel nostro piccolo, possiamo imitarlo. Il povero, come noi, ha bisogno di mangiare tutti i giorni non solo nelle grandi occasioni. Non possiamo portargli da mangiare oggi e poi dopo un mese. San Vincenzo De’ Paoli diceva che il servizio dei poveri doveva essere fatto con gioia, coraggio e costanza. Gesù ci viene incontro con la sua tenerezza e la sua misericordia, anche noi dobbiamo andare incontro ai poveri con tenerezza per non farli sentire inferiori e con misericordia, senza giudicarli nei loro lati deboli perché tutti ne abbiamo. In ognuno di noi c’è il desiderio di fare del bene, basta poco, non bisogna rinunciare a nulla. Quando la mattina andiamo a comprare il pane, pensiamo a chi non l’ha il pane; mettiamo qualche soldo da parte e troveremo la maniera di far arrivare al povero il nostro contributo: attraverso il parroco, le suore o le persone che si occupano della carità. La carità non deve mai guardare dietro di sé, ma sempre avanti perché infinite sono le miserie presenti e noi, con le buone opere, dobbiamo cercare di alleviarle.

Graziella