La parola del parroco

Marzo 2015

Carissimi parrocchiani,

non sarà vano per noi se di nuovo ci soffermiamo sui temi che riguardano il tempo liturgico che ci accompagnerà ancora per tutto il mese di marzo. D'altronde la Quaresima è definita "tempo forte" non a caso: è forte perché deve scuotere necessariamente la nostra coscienza e il nostro essere cristiani, è forte perché richiede più numerose e generose rinunce, è forte perché urgente è la conversione del cuore di tutti noi in vista della salvezza. Ma come declinare, come tradurre queste cose nella quotidianità? Innanzitutto trovando il tempo per Dio. Siamo troppo tentati di mettere tante cose al primo posto credendole necessarie alla faccia di Dio, eppure il primo comandamento dice così: "Non avrai altro Dio di fronte a me". Il risultato lo vediamo tutti: siamo stressati, tirati da una parte all'altra, credendo che solo riempendo la giornata come un uovo viviamo appieno la vita. In verità, di piena c'è solo la nostra agenda, mentre la nostra vita ci sfugge di mano, perché non le dedichiamo del tempo. E crediamo che questo fare sia talmente corretto che sottoponiamo i nostri figli alla stessa tortura, cosicché rientrino a casa stremati, tanto da non seccare l'anima a nessuno, perché sono stanchi morti! Uno stile simile produrrà però soltanto persone isteriche e schizzate. E questo, Dio lo sa. Malsana e purtroppo diffusa è l'idea che il tempo dato a Dio è tolto a noi; invece è il contrario: è un tempo tutto nostro, è un tempo rigenerante, un tempo di recupero, un tempo di pace e di serenità, come andare con la macchina al distributore, portarla in officina a fare il tagliando, oppure all'autolavaggio. Senza queste attenzioni la macchina diventerebbe un rottame...Così il diavolo ci porta via da Dio non palesemente, di modo che noi ce ne accorgiamo, ma in maniera subdola, come l'acqua cheta, che zitta zitta far crollare i ponti. Il tempo di Quaresima è propizio per aprire gli occhi e accorgersi che senza Dio l'uomo non vive. Vogliamo metterla sul piano economico? Ecco: stare con Dio è come fare una cura di bellezza senza pagare l'estetista, oppure un percorso fitness con attrezzi e personal trainer senza pagare la palestra, o un esercizio per caricarsi gratuitamente di energia positiva in maniera ben più valida e proficua di un centro yoga a pagamento. Non lasciamoci incantare da colui che vuole sempre farci credere che il frutto proibito non è poi così cattivo! Che questa Quaresima possa condurre tutti da una vita senza Dio a una vita con Dio: un passaggio che si chiama Pasqua.

Tanti auguri!

Don Albino