Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

Febbraio 2015

Anche quest’anno la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani (18-25 gennaio) è culminata con la celebrazione ecumenica della Parola di Dio. Questa celebrazione si svolge ogni anno in una parrocchia tra quelle dell’hinterland cagliaritano, questa volta ha preso il “testimone” la parrocchia Maria Vergine Assunta a Selargius. L’incontro si è svolto domenica 25 gennaio alle ore 18 ed ha coinvolto varie rappresentanze delle altre confessioni cristiane, in primo luogo quella Cattolica (rappresen-tata dall’arcivescovo mons. Arrigo Miglio), poi la Chiesa Ortodossa Russa, quella Ortodossa Rumena, la Chiesa Evangelica Battista, la Chiesa Cristiana Avventista del 7°giorno. L’incontro è iniziato con la processione d’ingresso dei rappresentanti delle varie confessioni cristiane preceduti da un solenne Evangeliario aperto. La celebrazione era divisa in quattro momenti definiti “soste”, nelle quali l’invito a meditare era incentrato sul dialogo tra Gesù e la Samaritana (Gv4,1-42). Ogni “sosta” veniva introdotta da mons. Mario Ledda, che  illustrava i vari cambiamenti che vi erano nel Vangelo di Giovanni tra una “sosta” e l’altra. Faceva seguito l’interpretazione del testo di una delle confessioni cristiane e un segno ecumenico, che poteva essere un canto o altro. La prima sosta  è  stata  commentata dagli Ortodossi sull’arrivo della Samaritana, la seconda dal nostro Vescovo sull’acqua viva che è Cristo, la terza sosta è toccata ai Battisti. Ha fatto seguito un gesto ecumenico: davanti all’altare era posto un finto pozzo d’acqua, nello stile della Palestina dei Vangeli, e ogni rappresentante delle varie confessioni ha riempito un bicchiere con l’acqua del pozzo e, infine, tutti insieme hanno bevuto l’acqua come segno di riconoscersi nell’unica “fonte” cui attingere,  unica per tutti quanti: l’acqua viva di Cristo.In seguito è stata raccolta una colletta da inviare a una Missione in Brasile. L’ultima sosta è stata illustrata dagli  Avventisti del 7° giorno sull’insegnamento scaturito alla fine del passo della Samaritana. La celebrazione si è poi conclusa con il classico scambio del gesto di pace fra tutti i numerosi partecipanti all’incontro. A conclusione la benedizione con un ultimo importante segno ecumenico: ai piedi del “finto pozzo” è stato posto un secchio contenente delle “gocce di acqua” racchiuse in un cartoncino a forma di goccia e sul quale vi era stampato un versetto del Vangelo che era stato commentato. È un invito per tutti noi: l’invio in missione cosicché anche noi, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a ristabilire quella pace e l’unità perduta.

 

Antonio