Alla scoperta della nostra chiesa

Settembre 2011

 Noi fedeli moderni siamo poco abituati a soffermarci davanti ad una immagine sacra per “ascoltare” ciò che quell’immagine ci vuole comunicare, al di là della sua apparenza. Prendiamo in considerazione l’iconografia della Madonna. Certo essa non riporta le sembianze reali di Maria, eppure noi la riconosciamo per la simbologia e i codici iconografici che la caratterizzano: la tunica, il mantello, il velo, la corona, il rosario, la luna sotto i piedi, il serpente … e di volta in volta veneriamo Maria Santissima con una molteplice varietà di appellativi (L’Immacolata, l’Ausiliatrice e moltissimi altri) legati ai misteri della sua vita, a quelli del suo Figlio Divino, ad apparizioni o episodi avvenuti durante i secoli. L’iconografia della Madonna, per-ciò, attraverso immagini semplici e comprensibili ed attraverso simboli codificati e ricorrenti, vuole arrivare diritto al cuore dei fedeli, per aiutarli a ripercorrere il loro cammino di fede. Nella chiesa di  San Luca una statua di  Maria  abbraccia con uno sguardo dolcissimo tutti i fedeli che le passano vicino. Senz’altro non è un’immagine “famosa”, ma ogni immagine di Maria, famosa o no, deve parlare al nostro cuore. Qui la Madonna raffigura il tipo materno, poiché regge con la destra il Bambino Gesù, ma non lo tiene tutto per sé. Gesù si protende in avanti ed allarga le braccia che invitano accoglienti. In questa raffigurazione possiamo cogliere l’intima relazione tra la Madre e il Figlio e riconoscere l’importanza di Maria nella partecipazione alla salvezza dell’umanità: Gesù è la “via” da seguire, la Madre ce lo mostra ed Egli ci apre le braccia, offrendoci grazia e misericordia e invitandoci a diventare figli di Maria. Anche la tunica della Madonna con la sfumatura rossastra sottolinea la sua figura di Madre: secondo una simbologia codificata vuole ricordarci il mistero dell’Incarnazione. Maria porta un mantello azzurro: questo colore è spesso associato al concetto di Maria Seprevergine, quindi Maria è Vergine e Madre. L’azzurro è anche il colore del cielo è può indicare quindi una dimensione cosmica: così tunica e mantello sembrano mettere in relazione la terra e cielo. Non dobbiamo poi dimenticare che il manto della Madonna è considerato anche il luogo di protezione e di rifugio per quanti sono oppressi e cercano aiuto e conforto. La statua di Maria è velata. Dunque Maria è anche Sposa. Infatti fin dai  tempi  più  antichi  il velo posto sul capo di una donna simboleggiava la sua appartenenza al marito che, durante le nozze, compiva il gesto di coprire la sposa con il proprio manto. Il velo, poi, nella tradizione cristiana, ha assunto vari significati e, per le religiose, indica l’essere serbate per Dio. L’aspetto di Maria è umile, benché l’orlatura dorata degli abiti le conferisca un aspetto nobile, e ci mostra un Gesù povero, nella sua nudità. Il panno che cinge i fianchi del Bambino è bianco, come l’abito del Cristo Glorioso, simbolo di purezza e sacralità. Ma bianco è anche il sudario che avvolgeva i defunti: perciò nel drappo che ricopre Gesù possiamo cogliere quello che sarà il suo estremo sacrificio per la redenzione dell’u-manità. L’immagine di Maria ci offre spunti di riflessione e di meditazione ed è capace di suscitare in noi, secondo la sensibilità di ciascuno, particolari sentimenti di devozione verso la Madre di Dio. Quella stessa devozione che le fonti storiche ci attestano esisteva già subito dopo la morte di Gesù ed alla quale non possiamo non guardare con affetto e commozione.Elisabetta