Il 9 marzo, mercoledì delle Ceneri, è iniziato il tempo di quaresima, il cammino di quaranta giorni che ci conduce alla Santa Pasqua. Per l’occasione la chiesa era gremita di fedeli, che alle ore 18 hanno assistito alla Santa Messa celebrata da Mons. Ottorino Alberti, Arcivescovo emerito di Cagliari, a cui i parrocchiani di San Luca sono particolarmente legati, perché la sua figura paterna e rassicurante ha accompagnato i momenti più importanti della vita della comunità. Nel corso della Santa Messa l’Arci-vescovo ha benedetto le ceneri (ricavate dai rami di ulivo benedetti la Domenica delle Palme dell’anno precedente e poi bruciati) e poi le ha poste prima sul capo dei sacerdoti concelebranti e poi sul capo dei fedeli, accompagnando il gesto con le parole “Convertiti e credi al Vangelo”. I fedeli hanno così preso l’impe-gno di percorrere il cammino della quaresima nell’ascolto della Parola, nella preghiera più intensa e nella carità operosa. Ma il mercoledì delle Ceneri del 2011 per la comunità di San Luca è stato anche un momento particolare, perché Mons. Alberti, al termine della Celebrazione Eucaristica, ha benedetto le “stazioni” della Via Crucis: 15 formelle realizzate dall’artista Pietro Longu per la chiesa di San Luca in pasta ceramica refrattaria. Così la chiesa si arricchisce non solo di un’opera d’arte, ma anche di un’opera di spiritualità, che attraverso le immagini ci fa percorrere la Passione del Signore. La Via Crucis è infatti una delle più antiche devozioni popolari, nata tra i cristiani della primitiva comunità di Gerusalemme, che rifacevano ogni tanto la via percorsa da Gesù, dal Monte degli Ulivi al Calvario e poi al Sepolcro, e ricomponevano nel loro cuore l’an-goscia di quelle ore dolorose. Il ricordo fu tramandato di generazione in generazione e così il pellegrino che si recava a Gerusalemme trovava segnati i luoghi dove erano avvenuti i fatti più importanti della Passione di Gesù ed in quei luoghi faceva le sue “stazioni”, cioè si fermava a meditare e si riportava con lo spirito a quei tempi, immaginando di essere anche lui uno della piccola schiera fedele che aveva pietosamente seguito Gesù. Poi, per rendere possibile questa devozione anche a chi non poteva recarsi a Gerusalemme, a poco a poco fu permesso di erigere le “stazioni” della Via Crucis anche nelle chiese di tutto il mondo. Seguire Gesù sulla via del Calvario deve insegnarci a sentire nel nostro essere ciò che ha sofferto il Signore e desiderare perciò di camminare con lui fino alla grazia di una profonda conversione. Deve inoltre insegnarci a superare noi stessi e la nostra sorte, così come ha fatto Gesù, che ha superato la sofferenza dell’anima e del corpo per mezzo dell’amore verso il Padre e verso di noi. Del resto lo stesso Mons. Alberti, nella sua dotta omelia, dopo aver sottolineato lo stretto rapporto che lega il dono dell’Eucaristia, la Croce e Gesù Crocifisso, ha concluso “con l’augurio, fatto preghiera, che il Signore Gesù ci aiuti a comprendere e a vivere i grandi insegnamenti propri della spiritualità della Via Crucis”.
Elisabetta