Carissimi parrocchiani,
è di pochi giorni fa l’ufficializzazione della notizia della beatificazione del Servo di Dio Giovanni Paolo II, che avverrà il 1 maggio a Roma. Un riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, attraverso il lavoro svolto in questi anni, dopo il 2005, dalla Congregazione per le Cause dei Santi, che ha proprio il compito di istruire un vero e proprio “processo” che porti alla presentazione al Popolo di Dio di figure esemplari nella testimonianza cristiana. I giorni seguenti alla morte dell’amato e grande Papa, un giovane di 25 anni, alla domanda di un intervistatore rispondeva che non riusciva a darsi pace per la perdita che stava sperimentando: “Sono cresciuto con lui Papa, anzi sono nato con lui Papa. E non riesco a immaginarmi senza lui come Papa!”. Parole di grande affetto, che lasciavano trasparire un forte legame creatosi con chi è stato giovane dentro fino alla fine. Nel corso di una Giornata Mondiale dei Giovani (a Roma, in occasione del Giubileo) Giovanni Paolo II citò un proverbio polacco: “Se vivi con i giovani, anche tu sarai sempre giovane”. Giovane, anche quando le forze fisiche gli vennero meno, anche quando la malattia lo costrinse a fare a meno di ciò che era stata sempre la sua forza, ossia la parola e i gesti del suo corpo. Karol il grande presto potrà essere invocato come Beato! Questa è una grande gioia, per chi come noi lo ha conosciuto, per quanti hanno ascoltato con ammirazione i suoi profondi insegnamenti, ammonimenti profetici. Nel mese di febbraio celebriamo la Giornata mondiale dei malati. E’ l’occasione per fare tesoro degli insegnamenti che Giovanni Paolo II ci ha lasciato sul tema delicato della sofferenza, della malattia, della cura dei malati. Ma più ancora che l’insegna-mento fatto a voce o per iscritto, dovremo tenere a mente il grande insegnamento che arriva dal suo modo di vivere l’esperienza della malattia e del limite fisico umano.
Grazie Karol il Grande!
Don Paolo