La parola del parroco

Aprile 2014
 

Cari parrocchiani,

Pasqua è alle porte! Il giorno più santo dell'anno! Pensate che agli inizi del cristianesimo era l'unica festa che veniva celebrata. Poi nel corso dei secoli si sono aggiunte tutte le altre che ora conosciamo. Certamente dobbiamo considerarlo il giorno che sta al centro di questo mese, come d'altronde sta al centro di tutto l'anno liturgico. Esso è lungo tre giorni, il Triduo Pasquale, perché il mistero che si celebra non è solo la Risurrezione, ma anche la Passione e la Morte di Nostro Signore Gesù Cristo: infatti non c'è risurrezione senza morte né morte senza risurrezione. E a noi Iddio dà la gioia di poter vivere questi giorni in maniera speciale, perché siamo rientrati dalla Terra Santa carichi di esperienze e di ricordi che attraverso la liturgia verranno illuminati di rinnovato splendore. Sono stati giorni bellissimi, durante i quali abbiamo pregato per tutti voi; vi abbiamo portato con noi dove Gesù si è incarnato, dove ha vissuto, dove ha parlato, ha fatto miracoli, dove è stato crocifisso, dove è morte ed è risorto! Poter toccare con mano quei luoghi è stato veramente arricchente ed emozionante. Si può definire il Pellegrinaggio dei pellegrinaggi: è di sicuro il pellegrinaggio per eccellenza, la meta che tanti cristiani desideravano raggiungere almeno una volta in vita già dai primi secoli dell'era cristiana. Il periodo scelto si è rivelato il migliore, perché era appena passato il periodo delle piogge e tutto era verde, anche il deserto! Il clima era ottimale, sufficiente ad abbronzare i nostri volti. Il numero pur ristretto dei partecipanti ha avuto inizialmente i suoi contro, ma poi ha mostrato i suoi vantaggi per gli spostamenti e per evitare le lunghe code di pellegrini presenti.  Un grande grazie va ad Alessandra, che con non poche difficoltà si è prodigata affinché il pellegrinaggio si potesse realizzare nel miglior modo possibile. A Dio piacendo avremo modo di riproporlo anche in futuro. Bisognerà incominciare a mettere da parte qualche soldino, perché andare in Terra Santa non solo cambia la vita, ma anche il modo di ascoltare e di vivere il Vangelo. Questo passaggio è già un principio pasquale, è l'inizio della conversione: vorrei tanto che fosse un dono per tutti e un'esperienza dell'incontro col Risorto.

Buona Pasqua!

 

Don Albino