Ci siamo! Il grande giorno tanto atteso da centinaia di persone è arrivato! L’emozione è davvero tanta! Oggi il Santo Padre sarà tra noi approfittando delle celebrazioni per il centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria a Patrona Massima della Sardegna, per riunire così intorno a sé in un simbolico grande abbraccio la popolazione di tutta l’isola. La “tradotta” parte da San Luca molto presto e prima delle otto siamo già ai posti di “combattimento”. L’attesa nonostante il caldo passa in fretta, la folla sempre più numerosa ha occupato tutti gli spazi immaginabili e possibili, cento, centocinquanta mila, non saprei stimare una cifra ma l’effetto è davvero meraviglioso… Una folla festante e gioiosa che incomincia ad applaudire e ad acclamare Benedetto XVI quando l’aereo papale, verso le nove e un quarto sorvola il cielo sopra di noi. Il colpo d’occhio è veramente stupendo: dalla sommità del colle fino al litorale di “Su Siccu” è un pullulare di persone. Al centro del sagrato l’altare protetto da una struttura grigia sulla quale spicca l’antico crocifisso della Confraternita della Solitudine e la statua della “Dolce Regina dei Sardi” con al collo un reliquario ricevuto in dono. Molti sono i gruppi in costume venuti da ogni parte dell’isola e poi…, la grande marea umana pronta a sottolineare con applausi e cori, ritmando, il nome del Santo Padre agitando braccia, bandierine, striscioni e cappellini, incuranti del grande caldo opprimente e dell’afa. Molte le problematiche affrontate dal Pontefice: un monito alle famiglie affinché sappiano educare e condurre sulla strada della verità e dell’amore i propri figli; per le madri ha invocato la protezione divina durante l’Angelus, perché le aiuti in questo compito così gravoso. Un’altra tematica che angoscia Benedetto XVI sono i giovani, la loro condizione, il loro futuro, i problemi nel mondo del lavoro, spesso sono tentati dalla droga, dal divertimento alienante e da falsi miti. Per tutti i giovani raccomanda un supplemento d’amore alla Vergine venuta dal mare. Durante la sua breve ma intensa permanenza Papa Ratzinger incontra i centenari dell’isola, circa una trentina, i malati e, nel pomeriggio, la grande apoteosi con i giovani al largo Carlo Felice. Per tutti parole di conforto e di amore; poi, verso le 18,30, la partenza; ancora applausi, gente festante e un sorriso dolce e rassicurante per questa Sardegna che ha risposto con un grande cuore ed in modo eccezionale alla venuta di colui che rappresenta la Chiesa. Giornata indimenticabile, rimarrà impressa nella memoria ma il momento più emozionante è il passaggio della papamobile prima che inizi la celebrazione…ragazzi…il cuore per un lungo ed interminabile istante si è fermato! Vedere il Pontefice è sempre una cosa meravigliosa, ma averlo ad un palmo dal proprio naso… bisogna provarlo!
Rita