Una vincenziana beata

Marzo 2008

Domenica 3 febbraio 2008 nella piazza dei Centomila ai piedi della Basilica di Bonaria è salita alla gloria degli altari suor Giuseppina Nicoli.  La solenne cerimonia della beatificazione della suora è stato un grande evento per noi sardi. Suor Nicoli operò alla fine della Iª guerra mondiale come missionaria ed educatrice nei rioni  di  Castello e della Marina, era dedita ai poveri e soprattutto ai  bambini, camminava fra i vicoli stretti della città (a quei tempi era possibile), guardava, ascoltava e osservava i ragazzetti che giocavano per strada, visitava le famiglie, distribuiva da mangiare a chi non ne aveva, discretamente dispensava elemosine ai bisognosi. Si conquistò la simpatia dei bambini e creò per loro la scuola domenicale di catechismo, li portava a messa e poi dava loro da mangiare. Trovò tanta miseria, degrado e analfabetismo, ma non si scoraggiò, lavorò tanto, creò anche dei laboratori di cucito, maglia, ricamo, pittura, musica e recitazione per le ragazze che ospitavano all’asilo della Marina. All’educazione spirituale univa quella morale, li spronava al dovere e allo studio. Umile e dolce ebbe tantissime iniziative, operò sempre per il bene degli altri. L’opera che ha lasciato maggior impronta è senz’altro quella dei “Marianelli” ovvero i monelli di Maria: ragazzi orfani, vagabondi, scappati di casa che vivevano per la strada e, per pochi soldi, trasportavano bagagli o portavano la spesa alle signore caricandola su grandi ceste (corbule). Lei sensibilissima riuscì ad avere la loro fiducia e pian piano li portò a messa, li faceva mangiare, insegnò loro a leggere e a scrivere, addestrandoli anche in qualche mestiere. Si fece voler bene da questi ragazzi, era una suora di carità e di amore per Cristo . Noi, gruppo di Conferenza vincenziana San Luca, in una giornata così “speciale” che ha riconosciuto in suor Nicoli le virtù eroiche dei beati, non possiamo che sentirci onorati e gratificati di appartenere allo stesso ordine missionario di San Vincenzo, e chiedere a suor Nicoli, ormai così vicina a Dio, di vegliare sempre su di noi affinché il  nostro lavoro sia umile e silenzioso, ma proficuo come è stato il suo nella vita terrena.

Graziella