Il caro presepe

Gennaio 2008

La parola “presepio” o “presepe” ha il significato di stalla, mangiatoia, recinto chiuso, ma per noi è la ricostruzione della nascita di Gesù con la grotta e i personaggi protagonisti della narrazione evangelica.  L’ideatore del presepio è stato San Francesco di Assisi che, per la prima volta, a Greggio in Umbria, in una notte freddissima e nevosa, allestì in una grotta un presepe vivente, dove pastori e contadini si recavano per rendere omaggio al Bambinello.  Da allora fino ad oggi in ogni chiesa ed in molte case viene allestito il presepe, più o meno grande, con statue di pregio o ritagliate nel cartone, simbolo del Natale a ricordo della natività di Gesù. Il presepio in sardo è chiamato “su nascimentu”, che è un vocabolo di origine castigliana e fu introdotto in Sardegna dai frati Cappuccini tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo. Tra i più bei presepi si ricordano quello animato dei frati Cappuccini di viale Fra Ignazio a Cagliari e quello della GIOC (Gioventù Italiana Operaia Cattolica) allestito nella chiesa sconsacrata di Santa Restituta con statuine  in costume sardo. Il più antico presepe sardo è quello raffigurato nella tavola centrale di un retablo del  XV secolo detto “Retablo del Presepio” proveniente dalla scomparsa chiesa cagliaritana  di San Francesco di Stampace e conservato nella Pinacoteca di Cagliari.

Elisabetta