Sappiamo tutti che una delle ragioni per cui è importante che i ragazzi partecipino alle attività estive del nostro oratorio, è quella di far crescere in loro l’amicizia con Gesù. Per questo, all’interno delle giornate del CRE, esistono i laboratori di catechesi chiamati “Stanze del cammino”. Sono quattro luoghi speciali, allestiti di tutto punto, in modo da creare l’atmosfera del tempo nel quale sono vissuti i protagonisti delle storie bibliche, animate dai volontari che in costume raccontano e recitano episodi importanti delle Sacre Scritture. Quest’anno il tema del CRE è Viavai, una parola che richiama il movimento e il cammino, e la catechesi infatti è incentrata su come percorrere il sentiero della vita per essere condotti a Cristo. Ogni stanza ha la sua storia biblica e la sua parola chiave, scelta accuratamente per stimolare nei giovani la riflessione sull’importanza di questo cammino che conduce al Signore. l laboratori durano poco meno di venti minuti ciascuno, e ogni gruppo fa il giro completo delle quattro stanze. La prima stanza racconta del sentiero di Emmaus e la sua parola chiave è “ACCOMPAGNA”: qui si riflette su un Gesù che si fa compagno di viaggio, che ci affianca e ci sostiene nel cammino. La seconda stanza racconta le donne al sepolcro e la parola chiave è “CORRI”: qui si ragiona sul nostro cammino che si trasforma in corsa, quando dobbiamo andare incontro a qualcuno di importante per noi, in questo caso per cercare Gesù risorto. La terza stanza racconta la storia di Abramo e la sua parola chiave è “FIDATI”: qui si evidenzia la storia del pellegrino che si fida di Dio, esaltando il cammino che si fa con gioia quando si ha una fede profonda. L’ultima stanza racconta la parabola del figlio perduto e la parola chiave è “RITORNA”: qui si spiega come il cammino della vita è un continuo perdersi e ritrovarsi, ma soprattutto di come abbiamo sempre la possibilità di essere perdonati e accolti con amore, se torniamo pentiti alla casa del Padre. In ogni stanza si vive una parte narrata e una recitata, ma si fa in modo di rendere i bambini partecipi del racconto attraverso domande e soprattutto con un’attività giocosa, proposta alla fine della rappresentazione. Come ricordo del passaggio nella stanza ogni bimbo riceve un dono che riprende il concetto espresso dalla parola chiave, da poter conservare e portare a casa. L’impegno di tutti gli adulti a creare questi ambienti, curati anche nei minimi dettagli, è sicuramente tanto, ma i risultati eccellenti ripagano tutti della fatica. Infatti, quando i vari gruppi di bambini e ragazzi entrano nella stanza per fare attività, si percepisce subito un senso di stupore e meraviglia, un’attenzione e un rispetto davvero profondi, e il feedback è sempre molto positivo, tant’è che partecipano alle attività con entusiasmo e impegno. La cosa pazzesca è che le stanze sono tutte bellissime, perché costruite con tanto amore da parte di tutti gli adulti coinvolti, dedicate ai nostri meravigliosi bimbi e ragazzi di questo CRE 2024.
Stefania Bonì