La parola del parroco

Dicembre 2021

Carissima comunità,

il Signore ci trovi “vigilanti nella preghiera, operosi nella carità fraterna ed esultanti nella lode”: sono le parole di una delle preghiere di questi primissimi giorni del cammino di Avvento. Mi domando spesso, personalmente, se il Signore dovesse farmi visita ora, nella mia vita, come mi troverebbe! Me lo chiedo per fare verifica continua del mio cammino spirituale e di fede; ma è una domanda che come pastore mi faccio anche per la nostra comunità! Che comunità parrocchiale incontrerebbe Gesù? Una comunità impegnata nella preghiera continua e vicendevole? Che vive una vera e concreta carità fraterna? Una comunità felice e gioiosa perché ha compreso che solo Lui è la nostra gioia? Credo che questi interrogativi che tutti insieme ci possiamo porre non debbano assolutamente spaventare, ma possono essere d’aiuto per vivere in pienezza questo tempo di grazia che è l’Avvento. Come già abbiamo condiviso nella prima domenica, grazie alla Parola di Dio, il rischio potrebbe essere quello di vivere nell’abitu-dine il tempo che Dio ci dona: il problema è che Dio e Abitudine non vanno molto d’ac-cordo! Perché Dio è novità, è nuova luce. Noi attendiamo un Dio che è già qui in mezzo a noi, che già incontriamo quotidianamente nella nostra vita! E allora che senso ha vivere l’Avvento? Mi piace utilizzare questa immagine. Ricevo l’Eucaristia? Attendo con trepidazione di poterla ricevere ancora! Ascolto la parola di Dio? Attendo con attenzione di poterla ascoltare ancora! Prego e lodo il Signore? Attendo con desiderio di poterlo pregare ancora! Vivo e opero la carità? Attendo con forza di poterla operare ancora! Ricevo la Sua misericordia? Attendo e chiedo di poterla ricevere ancora! Credo che questo sia l’Avvento che possiamo vivere qui sulla terra. Un Avvento che ci apre alla speranza di vivere un giorno la gioia eterna con Dio; ma nel frattempo il nostro avvento, qui sulla terra, ci spinge ad essere attenti, vigilanti e pronti ad ogni incontro che il Signore ci vuole riservare. Si! Il Signore vuole incontrarmi, vuole incontrarti, vuole incontrarci. Questa deve essere la nostra grande certezza, personale e comunitaria. Chi non attende e non desidera rischia di non accorgersi di quella proposta di incontro…si perde un’occasione o addirittura più occasioni! In queste settimane saranno varie le attività che ci aiuteranno a vivere questo cammino: sicuramente le celebrazioni delle messe domenicali che si riveleranno i punti cardine di questo avvento; le funzioni mariane in vista della festa dell’Immacolata, la grande Donna dell’Attesa; la novena e le confessioni in vista del Natale; le opere di carità che si esprimeranno in modo tangibile con la nostra iniziativa “una busta di carità”; il cammino dei bambini, dei ragazzi e dei giovani che va avanti settimana dopo settimana; qualche lavoro per il sinodo che già si inizia ad intravedere. Ma tra le tante occasioni di incontro mi permetto di ricordare la visita agli ammalati e alle persone sole. Ci sono tanti nel nostro quartiere che incarnano questo desiderio di attesa. Sono coloro che non possono uscire di casa, che non hanno nessuno che li accompagni, che si trovano a vivere la loro solitudine. Sono coloro che più mi insegnano l’arte dell’aspettare! Sono lì nelle loro case che attendono di ricevere l’Eucaristia e la misericordia di Dio; ci aspettano per sentire raccontare di come sta andando anche la loro comunità parrocchiale; ci accolgono per stare un po’ insieme e non sentirsi soli. E la loro attesa è davvero grande e ce lo dimostrano con la gioia e la fede con cui ci spalancano le porte della loro casa e del loro cuore. Attendono Gesù e noi, fratelli e sorelle, sempre pregando e con grande umiltà. Ripeto: sono per me un grande esempio di Avvento! Spesso noi ci abituiamo ad una vita che ci permette di arrivare a tutto, ma in questo tutto non ci accorgiamo dell’urgen-za e della gioia che ci offre ciò che è essenziale: ma questo essenziale va atteso e preparato altrimenti diventa come quei regali che, seppur belli, riceveremo in mezzo a tanti altri, senza accorgercene. Con queste prospettive credo che ci siano davvero tutte le coordinate per non perdere un solo giorno e una sola occasione di questo Avvento…arriveremo così all’Essen-ziale: al Gesù bambino che continua a mostrare ogni anno la sua umiltà e la sua luce. Cosa aspettiamo? Cosa attendiamo? Cosa stiamo preparando?

Donda