Come negli anni precedenti, di buon mattino, un buon parrocchiano mi viene a prendere in Parrocchia, mi fa sedere sulla sua vettura a fianco all’autista, mi allaccia la cintura e, incurante degli sguardi meravigliati di coloro che incontriamo, mi porta a Marina Piccola. Anche lì qualche infedele strabuzza gli occhi, quasi a dire: “che ci fa un santo su un gommone?” Ogni anno la stessa storia: si sa che il tempo in ottobre è incerto, ma quando salgo io in gommone devo darmi da fare per il sole e calmare le acque. Un’ora circa di traversata su un gommone sempre in piedi, anche perché non posso sedermi, c’è il bue. Circondano il gommone altre barche, velieri, motovedette, insomma tutta gente che ha trovato la scusa per non andare a messa. Finalmente si intravede la spiaggia del “Gabbiano“. Non vedo l’ora di scendere perché le onde mi stanno facendo un brutto scherzo. Squilla il telefonino: “Aspettate al largo, le autorità non sono ancora arrivate!” Le autorità ? Ed io chi sono ? Solo un santo può accettare simili situazioni. Un altro squillo, questa volta liberatorio: ”Si può sbarcare!” Ah, finalmente! Sempre lo stesso buon parrocchiano di prima, che fa finta di non aver paura dell’umidità, per non farmi bagnare mi prende in braccio e mi porta in spiaggia. Visto dal mare lo spettacolo è eccezionale: la spiaggia è piena di persone viste tante volte in Chiesa, qualcuno meno. Una banda musicale comincia a suonare con grande impegno, finalmente vedo don....... don Gianni? Ma non era stato trasferito ? Ma è al fianco di don Paolo! E’ piuttosto insolito tra preti! Ed io li conosco! Anche il Sindaco non è lo stesso dell’anno scorso. Con l’accompagnamento della banda e delle autorità mi portano di peso nello spiazzo sotto i pini e nella posizione in cui mi mettono, di fronte al sole, posso vedere in faccia uno per uno tutti i presenti. Finalmente capisco che don Gianni è stato invitato, quale autorità, a presiedere la celebrazione dallo stesso don Paolo. Ho anche il privilegio di ascoltare bene tutta l’omelia di don Gianni anche se l’amplificatore non funziona bene, e questa è una vecchia storia. Ci rimango un po’ male quando don Gianni racconta che vent’anni prima stava pensando ad un altro santo per l’intitolazione della Parrocchia del Margine Rosso, ma poi si salva in calcio d’angolo con la storia che San Luca era un evangelista navigatore e quindi al Margine Rosso ci andava bene. Con quella scusa mi fanno fare ogni anno la traversata in mare. Questa comunque è una gran bella comunità, certo di gente un po’ stravagante che non trovi nelle altre parrocchie, ma si sa ognuno è unico e irripetibile. Bravo don Paolo quando, a fine celebrazione, prende la parola per ringraziare don Gianni e lo fa con frasi che strappano l’applauso dei presenti. Ora si riparte, mi fissano bene alla portantina e…. tutti in processione. Suonano tutti, la banda e le auto in fila dietro. Una volta all’anno si può essere anche pazienti, in fondo la processione è breve, e appena svoltato l’angolo della via Melibodes il traffico può riprendere normalmente. Già, il traffico, ma non io che quando arrivo in cima alla strada mi trovo quasi rovesciato all’indietro. Non stanno meglio i quattro volenterosi che, bianchi in volto e sudati, ogni tanto guardano indietro con preoccupazione. Io non mi posso girare, ma so che dietro c’è l’ambulanza della Misericordia. Superata la casa di Giomaria siamo salvi, un breve rettilineo e siamo in chiesa. Anche per quest’anno è andata. Saluti e abbracci e arrivederci al primo pomeriggio per la continuazione della festa. Arrivederci a chi ? Io sarò da solo in Chiesa, spiritualmente però sarò dentro il cuore di ognuno dei parrocchiani.
S.L.