Venerdì Santo … Passione e Morte di Gesù …. Astinenza e digiuno … Preghiera … I segni più veri e profondi del Venerdì Santo si perdono nei miei ricordi di bambina …Venerdì di rinuncia ….In quel particolare giorno in casa si respirava un’aria di tristezza e privazione. Ad ogni capriccio o richiesta poco importante seguiva: “Fai un fioretto, oggi muore Gesù” diceva mamma. Ed il fioretto era magari la rinuncia ad una caramella ...ad un cioccolato … ad un dolcetto. Per noi non era una rinuncia da poco!!! Da giorni la casa era pervasa dai profumi di dolci fragranti!! Mamma e le signore del vicinato usavano preparare i dolci della Pasqua per la famiglia ma anche per farne dono alle famiglie meno fortunate e per giorni era un fermento di impasti, farine, albumi montati a neve, biscotti, profumi di forno..Noi bambini ci rendevamo disponibili per sminuzzare le mandorle e le scorze delle arance e dei limoni e … naturalmente per l’assaggio!! Ma il Venerdì Santo no! Invano le nostre manine spiavano tra i cesti in bella fila sul buffet della sala da pranzo coperti da tovaglie immacolate … ”No, oggi no,si fa un fioretto. Domani potrete mangiarli!” Un fioretto. Oggi è una parola inusuale, forse sconosciuta ai più. L’equivalente francescano della rinuncia e del sacrificio oggi è per molti solo automortificazione senza alcun valore. Da anni Gianni ed io assaporiamo il gusto del silenzio e della preghiera del Venerdì Santo con il digiuno a pane ed acqua. Scandiamo il mistero di questa giornata con piccoli e frequenti assaggi, una volta pane una volta acqua, mai insieme perché non si confondano, con lentezza, lasciando che si sciolgano dolcemente in modo da cogliere l’essenza della loro sostanza. Ed il pensiero di questo gesto si trasforma in preghiera, preghiera personale e comunitaria con quanti in quel medesimo istante assaporano lo stesso pane e con quanti purtroppo non hanno il pane ….Il senso e la bellezza della rinuncia sta proprio qui, non è fine a se stessa ma con la Potenza di Dio diventa frutto per l’umanità intera.Venerdì di cammino…via crucis …Anche qui i miei ricordi infantili si perdono su strade buie, a volte fredde e piovose, di tanti Venerdì Santi. Donne piangenti e velate di nero che seguono scalze la croce di Gesù per le strette vie di Iglesias dove ogni anno andavamo a seguire i riti della Settimana Santa. Is Baballottis, bianchi e spettrali con i loro cappucci bianchi sul viso e le lunghe tuniche … le matraccas assordanti ed il cupo battere del tamburo tra le strade buie che scandisce la prima parte del cammino verso il Calvario e poi il silenzio, assoluto e commovente della Morte.Parrocchia di San Luca 2010. Adorazione della Santa Croce. Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni. Le quattordici stazioni della via crucis intorno alla Chiesa, alla tenue luce dei lampioni … le letture … le meditazioni personali … le preghiere … per ogni caduta … per ogni incontro … la Madre … la Veronica …. la Croce … Il culmine del Venerdì Santo è anche quest’anno lì, intorno alla Parrocchia, con la comunità che ancora una volta si ritrova a celebrare la morte del suo Dio e la nostra salvezza, a riconoscersi peccatrice ma pronta a superare il dolore e la sconfitta del peccato con la certezza della Resurrezione.Venerdì Santo …Il ritorno a casa …. la cena frugale in famiglia … il cuore pieno. Rachele
Venerdì Santo
Maggio 2010