San Luca … ma non “solo”!

Settembre 2009

 Come avevamo annunciato in un precedente articolo iniziamo a raccontare la vita dei Santi, le cui reliquie si trovano sotto l’altare della nostra chiesa.BEATA ANTONIA MESINAIl 4 ottobre 1987 Papa Giovanni Paolo II ha beatificato una giovane uccisa nelle campagne di Orgosolo il 7 maggio 1935 da un giovane che voleva approfittare di lei. Aveva 16 anni e si chiamava Antonia Mesina: morì perché volle difendere in tutti i modi la sua purezza. Su un masso presso il luogo del martirio è scritto: “Antonia Mesina, pura e forte”. Antonia nacque ad Orgosolo il 21 giugno 1919 ed era la seconda di dieci figli. Ricevette la Cresima che era piccolissima (aveva poco più di un anno) come a volte capitava a quei tempi. Aveva dieci anni quando si iscrisse all’Azione Cattolica e frequentava assiduamente la Parrocchia: partecipava con devozione alle funzioni religiose, si accostava all’Eucarestia, praticava i primi venerdì, studiava con profitto il catechismo, venerava la Madonna, considerava la purezza la virtù più importante per una fanciulla.  La sua vita scorreva normale, come quella di molte giovani del suo paese. Un giorno, poiché la madre era ammalata, essendo necessario fare il pane, dovette recarsi in campagna per procurarsi la legna per il forno. Nessuna delle amiche era disponibile ad accompagnarla, eccetto che una fanciulla di dodici anni. Mentre era nel bosco fu assalita da un giovane che voleva approfittare di lei, e quando lei resistette con tutte le sue forze ed iniziò a gridare, il giovane si spaventò e la colpì ripetutamente con delle pietre fino ad ucciderla. La ragazza fu ritrovata morta presso un cespuglio nell’atto di difendere la sua purezza. Il giovane venne arrestato e condannato alla fucilazione.  Elisabetta