Il 17 febbraio è iniziato il cammino di Quaresima. Il mercoledì delle ceneri apre questo grande periodo di riscoperta di se stessi e, soprattutto, di riscoperta di Dio. In parrocchia sono stati celebrati due momenti: al pomeriggio la celebrazione della Messa con l’imposizione delle ceneri e in tarda serata si è svolta la Liturgia della Parola anch’essa con il segno, poi, delle ceneri. Nella prima celebrazione ha animato il coro parrocchiale degli adulti mentre nella seconda era presente un gruppo di giovani del coro diocesano dei giovani; ciascuno ha ricevuto il segno delle ceneri rimanendo al proprio posto per evitare di non rispettare le giuste distanze di sicurezza. Sono state due celebrazioni molto partecipate e tanto vissute con il cuore e la mente. La parola di Dio ha guidato questa giornata così significativa. “Ritornate a me” diceva la prima lettura: un cammino verso Dio che non si può fare da soli. La comunità, la Chiesa diventa madre e compagna anche in questo cammino e ci guida a scoprire il senso del nostro essere fragili, umani, e proprio per questo, bisognosi di Dio. E poi la pagina del Vangelo: la carità, la preghiera e il digiuno. Sono i classici strumenti per dare un tocco di diversità a questo tempo rispetto agli altri. Strumenti che ci impegnano in qualcosa, ma non perché siamo bravi, ma perché ci aprono ancora di più il cuore a Dio. Ogni gesto di carità, ogni preghiera, ogni piccola rinuncia non può essere fine a se stessa; deve aiutarci a scoprire un po’ più Dio. E tutto questo deve avvenire “nel segreto della stanza” come ricordava sempre il Vangelo. Spesso ciò che facciamo è per gli altri, per farci vedere dagli altri…e invece la logica di questa Parola ci riporta al “per Dio”: facendo le cose per Dio arriveremo agli altri. E le ceneri ci ricordano l’es-senzialità da cui ripartire: il nostro essere davvero un soffio, un po’ di sabbia. Ma il Signore è capace di rendere prezioso anche ciò che per noi uomini sembra inutile. Da quelle ceneri germoglierà il frutto della vita: la Pasqua. Dalla croce la vita. Una logica, quella che il Signore ci descrive, che ci spiazza ogni volta. Solo se apriamo il nostro cuore a Lui allora comprenderemo che anche dalle ceneri può nascere la gioia della Pasqua. E così, capo dopo capo, le ceneri sono “scese” su tutti, grandi e piccoli, storie ancora brevi e storie già avanzate: tutti, indistintamente, hanno bisogno di sentirsi dire ancora una volta: convertiti e credi al Vangelo. Sveglia! Ritornate a me! Aprite il vostro cuore alla mia parola! Tante cose si possono fare in Quaresima: molte o poche, l’importante è viverle bene per Lui e con i fratelli e sorelle.