Ricordo della Dedicazione della nostra chiesa

Luglio 2019

“La bellezza della nostra chiesa non sta solo nelle cose singole ma nella loro composizione. Un qualcosa che le unisce le une alle altre, con ordine e armonia, tenute insieme dall'unico legame che è l'amore del Signore”. Questo anno la nostra comunità è in festa, ricordando la dedicazione della nostra chiesa parrocchiale avvenuta il 9 giugno del 2001. È una ricorrenza per noi particolare che ci ricorda ogni anno la consacrazione e l'inaugurazione della nostra chiesa di S. Luca. Ricordo con particolare emozione una domenica mattina, nella sala della palestra dopo la celebrazione della Santa Messa un foglietto che elencava una serie di arredi sacri da acquistare per il giorno della Dedicazione, uno, in particolare, aveva attratto la mia attenzione: l’ostensorio. Con l’aiuto di suor Luciana, avevo scelto con Rita, per quel particolare evento, un ostensorio raggiato con il ricettacolo costituito da una teca circolare di cristallo, circondato da una cornice da cui si dipartono fasci di raggi e volute contrapposte di varia lunghezza e forma e colore (oro e argento). Riconosco che è poca cosa dire un semplice grazie per avermi offerta quella opportunità, ma la pochezza del grazie, trasformata poi in preghiera, mi aiuta a chiedere al Signore il perdono per le umane debolezze e per ringraziarlo per avermi sostenuto nella formazione di una famiglia unita. Fino a quel momento sono stato grato a ricevere doni da gran parte dei membri di questa comunità: la loro vicinanza e l’amicizia, che ricambiavo con tanto entusiasmo e partecipazione, rendendomi utile nella preparazione di un semplice altare provvisorio, un piano di legno con dei cavalletti, una pedana e delle panche prima della Santa Messa festiva che si celebrava nel locale adibito a palestra, dell’im-pianto di amplificazione provvisorio e dei foglietti per i canti. Una comunità viva, la nostra, impreziosita dalle tante esperienze vissute, come gli itinerari per fidanzati, il progetto parrocchia famiglia, la pastorale familiare, gli incontri comunitari, in Diocesi, le gite e tanti altri che suggerivano il modo di vivere il quotidiano, gli impegni di lavoro, l’educazione dei figli e il tempo da dedicare agli altri parrocchiani impegnati. Questa nostra chiesa, mi ricorda continuamente che sulla terra siamo pellegrini e questo spazio è il luogo che il Signore ci offre per sostare, riposare, riprendere fiato e ristorarci. È un luogo in cui è possibile gustare l'incontro e la comunione tra Lui e noi. Ogni volta che partecipo alla Santa Messa, l’edificio che mi ospita, con la sua luminosità mi invita a vivere una fede aperta agli altri e mi ricorda che qui è possibile ripetere l'esperienza dei due di Emmaus. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.  Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. Anche io, come loro, ho dei momenti di sconforto, alle volte ho difficoltà a credere, ma entrare nella mia chiesa è incontrare il Risorto, osservare attentamente il suo volto, mi spinge a non rinchiudermi in me stesso, a non essere sfiduciato o nostalgico di un passato che non c'è più, a riconciliarmi con gli altri Il giorno della Dedicazione il dono dell’os-tensorio ha avuto un significato molto importante per la mia vita e per quella della mia famiglia, non è solo un accessorio pregiato ma è un segno che mi aiuta nella mia continua conversione frequentemente ostacolata da fatti e convinzioni solo mie, a superare le fatiche, a contemplare i dolori e le sofferenze anche se non le capisco.

Rita & Fedele