Anche alzarsi nel cuore della notte può diventare una grande gioia per ritrovarsi tutti insieme con don Albino per incontrare la nostra mamma celeste: è stato così la mattina della partenza. Quando si va in pellegrinaggio a Fatima nessuno può tornare a casa uguale a come era prima di partire. Nell’anno del centenario, anche per coloro che ci sono già stati, diventa un’esperienza di luce spirituale ancora più straordinaria. A Fatima con la Regina della pace e Vergine del Rosario è stato bello vedere pellegrini di ogni popolo e lingua alla ricerca di Dio accompagnati dalla fede, la preghiera incessante negli occhi dei giovani e degli anziani, i percorsi fatti in ginocchio, vedere stringere il rosario con la gioia fino alle lacrime sul volto di chi guardava la Vergine dolcissima. Non è possibile rimanere indifferenti a ciò che Lucia, Jacinta e Francisco ci hanno lasciato: un amore incondizionato a Dio e alla Madonna; il sacrificio di se stessi in offerta alle anime che dimenticano Dio; la fedeltà e obbedienza in queste piccole creature che si sono lasciate guidare fino alla perfezione meritando in breve tempo il paradiso; l’intimo impulso di accettare la volontà di Dio come cosa buona e giusta; l’accoglienza come dono per la santificazione, senza un lamento, della sofferenza di tantissime anime e del nostro prossimo come fratello in cui possiamo vedere Dio. Siamo grati alla Regina del Rosario per averci dato attraverso il suo Cuore Immacolato i doni della grazia manifestati con la purezza di questi bambini e siamo stati felici di poterla accompagnare in processione con la luce delle candele e le fiamme della fede.
Maria Pia Pilloni