Ministranti San Luca

Maggio 2021

Cosa vuol dire fare animazione per un gruppo di bambini nel 2021? Tante volte, prima di iniziare un incontro con i ministranti della nostra parrocchia, mi sono posto questa domanda. Fin dal primo incontro di quest’anno, nel mese di marzo, con un po’ di emozione e di voglia di ripartire, vedendo gli sguardi dei ragazzi che avevo davanti mi interrogavo con questa domanda: cosa vuol dire “anima-re” nel 2021? La Treccani spiega il termine “animare” con la definizione “infondere l’anima, dare la vita”: impossibile non pensare al principio della Genesi, quando Dio chiama dal nulla le cose e le crea, infondendo in loro la vita. “E vide che era cosa buona”. Poi crea l’uomo e la donna, "e vide che era cosa molto buona”. In questo periodo, questo termine ha assunto un significato ancora più esigente. Al giorno d’oggi il Signore chiama universalmente ogni uomo a fare “cosa molto buona” rianimando le speranze di chi più ha bisogno di speranza. Questa è stata la missione e l'emozione che ha accompagnato in questi mesi me e don Davide, all’inizio di ogni incontro ministranti: eravamo consapevoli di avere davanti ragazzi provati dalla pandemia, troppo spesso chiusi in casa e davanti a uno schermo, tra svago e didattica a distanza. La necessità di incontrarsi, di stare insieme dal vivo, era manifesta negli occhi dei ragazzi fin dalla prima attività che abbiamo fatto insieme, in oratorio: una semplice presentazione di ciascuno, con la condivisione di nome, cognome e una passione o un sogno da coltivare. Questa prima apertura è stata un piccolo, grande seme per il nostro gruppo ministranti, che ad ogni incontro è sempre più maturato. Nei ragazzi è cresciuto sempre di più il coraggio di aprirsi, di creare complicità e di crescere insieme. L’avere un obbiettivo comune, ossia il servizio liturgico, ha contribuito a unirli e a portare avanti questo compito come una missione: essere segno e richiamo all’importanza del servizio nella nostra comunità. L’avvicinarsi del giorno delle Vestizioni è stato sempre più sentito dai ragazzi e dalle loro famiglie, che li hanno accompagnati e supportati giorno dopo giorno. Purtroppo per cause di forza maggiore io non ho potuto vivere questo giorno così significativo per il gruppo, la cui narrazione lascio alla penna di don Davide. Posso però dire che il vero percorso del gruppo ministranti è solo all’inizio: siamo ancora chiamati ad animare, a dare la vita in questo tempo di pandemia. E sarà sempre “cosa molto buona”. Sabato 10 aprile durante la celebrazione delle ore 17.00 abbiamo vissuto il momento della Vestizione dei nuovi ministranti. Ben 12 nuovi ragazzi e ragazze che hanno risposto positivamente alla chiamata al servizio. Mettersi in gioco per un servizio importantissimo: rendersi disponibili per le celebrazioni ed essere testimoni di gioia e fede per la comunità e i propri coetanei. Gli undici nuovi ministranti si uniscono ai “vecchi ministranti” e vanno a formare un bel gruppo di 23: uno squadrone che tra le due messe del sabato e quelle della domenica si alternano per il servizio all’altare. In questo tempo di restrizioni, la loro presenza è davvero un seme di speranza che la nostra comunità sta provando a gettare nelle nuove generazioni. Durante la vestizione, i ragazzi si sono presi l’impegno nel servizio e nella crescita della fede anche grazie al sostegno dell’intero gruppo. I momenti più emozionanti sono stati la vestizione dei nuovi da parte dei propri familiari e il momento in cui, saliti su in presbiterio, insieme ai “vecchi”, con le nuove vestine tutte uguali, si sono mostrati all’intera comunità; alla messa successiva, alle 19.00, hanno partecipato nuovamente tutti e vederli sfilare in una lunga processione è stato davvero suggestivo. Ringraziamo il Signore che ci offre l’occasione di poter incontrare i più piccoli facendo viver loro esperienze di gioia come questa. Il gruppo ministranti in una comunità è davvero un’occasione unica di evangelizzazione e, chissà, anche un tempo per generare nuove vocazioni alla vita sacerdotale o religiosa. Ma la loro presenza è anche occasione di un sorriso in più durante le nostre celebrazioni per le loro facce, la loro tenerezza e chiacchiere, per gli errori e timori nel fare tutto corretto. Preghiamo per tutti loro sperando di poter organizzare momenti di condivisione e di festa anche per questo gruppo nei prossimi mesi…e poi, chissà, da 23 potrebbero sempre aumentare: la grande squadra a servizio di Gesù e della comunità!

Antonio