Manca ancora qualche minuto alle 11.00, fra poco inizia la Santa Messa, la chiesa si sta riempiendo ma c’è chi non si siede subito, c’è chi non resiste e si vuole scambiare gli auguri, chi va a salutare Gesù appena nato e adagiato nella sua mangiatoia ai piedi dell’alta-re, chi va a prendere posto nel coro, chi con un sorriso accoglie il proprio vicino e gli fa spazio per non farlo stare in piedi, chi va ad ammirare il bellissimo presepe realizzato in fondo alla chiesa con i bimbi che si chiedono se anche lì è stato messo Gesù bambino! Eh già, Gesù è al suo posto, oggi è nato per te, è venuto al mondo per ognuno di noi. La Messa di Natale delle 11.00 è dedicata alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi che durante l’Avvento si sono preparati per questo momento con l’aiuto dei genitori, con la guida di don Davide che ogni domenica d’Avvento ha dato loro una parola chiave su cui riflettere e dei loro catechisti con cui hanno atteso il Natale come quando in famiglia si aspetta un fratellino o un cuginetto e si pensa ad un dono o a una parola di benvenuto al mondo. Con la stessa tenerezza e speranza per il futuro tutti ci siamo seduti per partecipare all’Eucare-stia. Ascoltiamo il racconto della natività di Gesù tratta dal Vangelo di Luca e non possiamo fare a meno di provare ancora una volta emozione per il fatto che Dio ha scelto i più semplici, i più umili, ha scelto i pastori per annunciare la nascita del Salvatore. Lo sguardo di tutti, in particolar modo dei bambini, va allora verso il bambinello adagiato nella sua mangiatoia e vi dirò di più ci va anche lo sguardo di don Davide che durante la sua omelia, come sempre coinvolgente e partecipata, decide di chiamare sull’altare non una ma ben due mamme. D’altronde è nato un bambino quindi serviva aiuto, delicatezza, amore materno. Con poche e semplici indicazioni, don Davide chiede loro di prendere in braccio Gesù e avvolgerlo in fasce affinché non provi freddo, si senta al riparo, riceva le coccole più belle. In altre parole cosa stava ricevendo Gesù in quel momento? Dal fondo della chiesa una mamma dice a gran voce…un abbraccio! E come succede in qualsiasi gesto di amore, nel prenderci cura dell’altro, nell’avvolgere lui ci sentiamo avvolti da Lui. Lui ci abbraccia oggi, ci abbraccia sempre. Le due mamme sopra l’altare abbracciavano il bambinello e ne venivano abbracciate, si percepiva la loro gioia da lontano…non lo avrebbero voluto lasciare più! Ogni gesto buono non deve rimanere fine a sé stesso, quindi don Davide col sorriso ma con fermezza ci dice che Gesù ci invita a fare lo stesso, ci chiede di portare il suo abbraccio alla nostra mamma, a nostro nonno, al nostro amico, alla nostra vicina, a tutti quelli che incontriamo siamo chiamati a portare l’abbraccio di Gesù. L’abbraccio di Gesù per due, tre, quattro volte ha risuonato per tutta la chiesa fino a che alle voci dei bambini non si sono aggiunte tutte quelle di noi adulti. Eravamo tutti felici, primo fra tutti don Davide che nel darci gli auguri ringrazia le famiglie, in tantissime presenti coi loro bambini, i ragazzi dell’Oratorio che hanno animato la Messa con i canti supportati da qualche genitore, i parrocchiani che hanno vestito la chiesa a festa, l’hanno abbellita e colorata, i ministranti, coloro che in tanti modi, anche con le preghiere silenziose, hanno portato la carità ai più deboli, alle persone sole e sofferenti. In questo momento l’abbraccio di Gesù ci sta avvolgendo tutti. Il grazie va a tutti e da parte nostra va a te don! Buon Natale!
Nicoletta Manai