L'Unzione per chi soffre

Novembre 2023

Il giorno 18 ottobre, giorno della festa liturgica del nostro patrono San Luca, la nostra comunità ha vissuto un momento di grande fede e amore: abbiamo deciso di celebrare in questa giornata, alle ore 17.00, la Santa Messa con il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Nei giorni precedenti a questa giornata in tanti, e in modo particolare i Ministri straordinari per la distribuzione dell’Eucaristia, si sono prodigati per cercare di contattare tutti coloro che, anziani o ammalati, solitamente non riescono a partecipare alla vita comunitaria. In questo pomeriggio molti si sono lasciati accompagnare dai volontari e dai parenti e, insieme agli amici dell’Unitalsi e a tanti parrocchiani, ci siamo ritrovati prima della messa per scambiare qualche saluto e abbraccio soprattutto con chi non si riusciva a vedere da tanto. E poi è iniziata la celebrazione animata dai canti del coro parrocchiale: lo Spirito dell’amore di Dio ha attraversato ancora una volta i cuori e le menti dell’assemblea riunita. Questi i momenti fondamentali: l’ascolto della Parola; l’omelia di don Davide che ha invitato tutti a lasciarsi “accarezzare” dall’amore e dalla misericordia di Dio; il silenzio forte di preghiera durante l’imposizione delle mani ad ogni singolo ammalato; l’unzione su chi, sofferente nel corpo o nello spirito, ha desiderato il sacramento; la gioia della comunione eucaristica; i saluti finali.

Riportiamo qui alcune testimonianze di alcune parrocchiane che erano presenti alla celebrazione.

Claudia

Giornata del malato. Unzione degli infermi. Con queste due brevi frasi, nella mia testa prendevano forma immagini di persone debilitate nel corpo, malate; suscitando in me profonda tristezza, come penso del resto a tanti di noi, perché magari cresciuti con la convinzione che l'unzione degli infermi debba avvenire solo su persone sofferenti nel corpo. Effettivamente il corpo spesso è la manifestazione di una sofferenza più profonda; questo malessere può non vedersi e essere comunque presente nel nostro cuore o nel nostro Spirito. Il Signore arriva in nostro aiuto e ci dona anche questo sacramento, importante strumento di guarigione, in cui si usa l’olio benedetto dal vescovo nella giornata del Giovedì Santo. Più volte mi sono chiesta‚ ma un po' di olio può fare tutto questo? E sono giunta alla conclusione che avviene un'azione sinergica: noi predisponiamo il nostro cuore, a ricevere e lo Spirito Santo agisce con il suo balsamo. Con questa convinzione ho partecipato all'unzione degli infermi, tutto ciò ha generato in me una gioia incredibile, perché mi sono resa conto che il Signore mi stava offrendo un'altra grande opportunità per operare in me. Quando Donda si è avvicinato per impormi le mani sul capo, la gioia mi ha pervaso, contrariamente a quanto era avvenuto in passato, in cui le lacrime la facevano da padrone. Sapere che lo Spirito Santo era lì per me, non potevo che accoglierlo con la Gioia nel cuore. Poi c'è stata l'unzione con il crisma a sigillare quanto aveva fatto il Signore. Mi sento di ringraziare il Signore per questo dono, che non mi incute più tristezza, ma anzi dona gioia e speranza di rinascita. Lo ringrazio anche per averci donato Donda che con la sua sensibilità e delicatezza ha reso questa giornata speciale, scolpita nella mia testa e soprattutto nel mio cuore. Grazie Donda!!!

Massimiliana

Una celebrazione toccante e commovente, una carezza e un balsamo per l’anima dei partecipanti. L’essere coscienti che anche nelle situazioni più difficili di sofferenza non siamo mai abbandonati o lasciati soli. La certezza che la croce che ognuno porta su di sé quotidianamente, possa essere, anche se per piccoli tratti di strada, sollevata dalla comunità, alleviandone il dolore, anche soltanto con un sorriso, un abbraccio o con un canto all’unisono.

Una parrocchiana

“Con l’Unzione ho capito che Tu sei con me. Che l’aiuto più valido mi viene da Te, Signore. Tremavo come una foglia, cosciente della tua presenza. Non chinai la testa: non potevo offrirti un’acconciatura, ma cercavo i tuoi occhi negli occhi del prete. Non volevo essere per te, almeno per una volta, l’immagine indiscutibile della mia piccolezza essenziale, ma quella della figlia forte che si fida di te. L’emozione divenne così forte che non potei trattenere le lacrime. Capii di aver ricevuto l’effusione dello Spirito Santo, del timore di Dio”.