La Veglia di Pasqua
delle 5.30.
Terza stagione
“Ma tu quante sveglie hai messo?”; “Non è poi così difficile, è più l’idea, poi una volta che ti alzi…”, “Che cielo bellissimo, visto che luna?”; “Io ci tengo troppo a partecipare a questa celebrazione”. Queste le frasi più gettonate che si sentivano verso le 5.20 del mattino nel piazzale della nostra parrocchia! Qualcuno ci definisce coraggiosi, addirittura eroi perché il sonno, il freddo e il buio possono essere dei veri e propri ostacoli, ma stavolta abbiamo avuto la sorpresa di una luna piena spettacolare che ci ha guidato fino alla chiesa che ci aspettava tutta addobbata a festa. Eravamo bellissimi e gioiosi, avevamo già dimenticato le poche ore di sonno fatte. Immersi nel buio della chiesa, la celebrazione ha preso inizio all’esterno con la benedizione del fuoco e la preparazione del cero pasquale poi portato dentro in processione, dalla sua fiamma abbiamo acceso le nostre candele illuminando così l’ambiente e i nostri volti emozionati. La forza delle parole del canto dell’Exultet, che fluivano come la pergamena srotolata da don Davide sull’ambone, hanno invaso il cuore di ognuno di noi invitandoci ad unirci a lui e al coro per rimarcare la vittoria della luce sulle tenebre simboleggiata dal cero pasquale. Abbiamo ascoltato in raccoglimento le letture che ci hanno parlato di un Dio che crea, che incontra, che ama e protegge il suo popolo, rendendo possibili le cose impossibili e se anche può sembrare che si allontani, lui c’è…c’era allora per il suo popolo di Israele e c’è sempre per noi oggi. Il susseguirsi delle letture ci conducono all’Inno del Gloria, le campane suonano, l’altare e tutta la chiesa si illuminano a festa. Ascoltando il Vangelo secondo Matteo è come se in quel mattino all’alba ci fossimo anche noi davanti a quel sepolcro vuoto. Anche noi facciamo come quelle donne a cui Gesù ha affidato il compito di essere le prime testimoni della Risurrezione, a loro, così come a noi oggi, Gesù ci dice NON TEMETE ma andate ad annunciare il mio amore! Il Signore non vuole che ci angosciamo, che ci impauriamo, che ci rattristiamo, lui è con noi, annunciamolo e siamo luce per un mondo che non deve provare paura ma trovare il coraggio grazie al suo amore salvante. Questa è la Pasqua! Poco prima della benedizione finale don Davide ringrazia l’intera comunità, preziosa per la sua armonia, composta da chi si mette al servizio nella preparazione dei più piccoli e dei giovani, da chi visita gli ammalati, da chi si impegna nei canti, nella carità, nella pulizia, nella preparazione e nell’allestimento della chiesa, da chi offre la sua preghiera silenziosa. Oggi il ringraziamento va anche al seminarista Claudio che ha aiutato nella liturgia e come sempre la gratitudine più bella è per don Andrea che ha affiancato in modo fraterno don Davide rendendo questa celebrazione ancora più ‘in famiglia’. Oramai la luce del sole nascente ha preso totalmente il sopravvento sull’oscurità della notte, ci abbracciamo e ci scambiamo gli auguri e per festeggiare con la gioia nel cuore ci rifocilliamo con caffè e croissant…questa si che è la giusta colazione per chi sfida le tenebre del sonno! Grazie Don! L’appuntamento è per il prossimo anno, anche per coloro che vorranno diventare eroi come noi. Buona Pasqua!
Nicoletta