La storia delle mie prime comunioni

Giugno 2018

Salve a tutti, sono la VESTINA BIANCA della Prima  Comunione, sono molto sobria e poche volte sono stata vista, ma ho la mia storia e anche se semplice ve la voglio raccontare.

Sono nata nella Comunità di San Luca nel 1992. In quell’anno, per la prima volta, fu avanzata la proposta di adottare per le prime Comunioni la vestina uguale per tutti i bambini.  Le mamme furono d’accordo, solo qualcuna era un po’ perplessa e pose la domanda: ”Ma, dove le possiamo trovare?”.  Immediata fu la risposta di alcune parrocchiane, suor Luciana e Maria Lidia in primis, di offrirsi come sarte e fu così che iniziò la mia vita. Ero bella, candidissima e giovane, meglio appena nata. Quell’anno fui indossata con immensa gioia da un bambino di nome Francesco ormai grande, ma che non mi ha dimenticato, forse perché con me ricorda un giorno importantissimo della sua vita: l’incontro con Gesù. Da allora, puntualmente dal mese di marzo/aprile iniziò, nella Comunità, il passaparola per collaborare a rimetterci  in ordine per i successivi bambini e poiché ogni anno erano sempre più numerosi, si rendeva necessario cucirne di nuove, ma le “sarte” volonterose non si spaventavano anche perché nella Comunità il passaparola funzionava davvero e per qualunque progetto, attività o anche semplicemente per condividere momenti di unione, in tantissimi si offrivano. Non erano necessarie qualifiche speciali, ma solo: amore, gratuità, senso di comunità e spirito di condivisione con modestia senza mirare a osannare le proprie abilità. Ciò che si prefissavano andava sempre a buon fine. Ricordo quando preparavano la chiesa per le Prime Comunioni!  Era un pullulare di lavori! Nella consapevolezza che la vita cristiana è caratterizzata anche dall’agire insieme, c’era chi si dedicava alla pulizia della chiesa, chi metteva i teli bianchi sui banchi, chi li abbelliva con i mazzolini di fiori, chi si preoccupava dell’al-tare. Ognuna poteva criticare, approvare, correggere l’operato dell’altro senza paura di offendere perché tutti erano animati solo dalla gioia e dall’entusiasmo di lavorare per la Comunità. Anche chi partecipava come semplice osservatore, diceva la sua perché comunque chiunque era accolto come membro importante. Senza dimenticare poi tutte quelle che in un’altra sede completavano il nostro look. Ogni anno quando arrivava il nostro giorno, sfilavamo bianchissime bellissime e rese ancor più stupende dalla gioia dei bimbi che ci indossavano. Eh… non mi stancherei mai di vagare con la memoria nel passato!!!!! Ma riprendo a parlarvi della mia storia che poi è uguale a quella delle altre vestine. Per anni, sono stata allungata, accorciata, lavata, stirata e destinata a un nuovo bambino. Diventata ormai piuttosto vecchiotta, la Suora, decise di mettermi da parte, ma con mia grande gioia, pensò di lasciarmi comunque nell’armadio: “ Caso mai dovesse servire!”. Pensavo che quel “caso mai” avvenisse quest’anno. Era necessario, infatti, cucire, ex novo, circa venti vestine e poiché questa volta scarseggiava il volontariato, ero certissima che sarei tornata alla ribalta, ma così non è stato!  Infatti, alcune parrocchiane, nonostante gli impegni e l’incapa-cità quasi totale nel cucito di una di loro, che comunque qualcosa ha imparato, si sono riunite e tra risate, concentrazione, merenda, caffè e dolcetti hanno dato vita ad altre diciotto vestine nuove. Tutta quella allegria ed entusiasmo hanno fatto sì che la mia delusione iniziale svanisse e partecipassi anche io alla gioia che solo il fare per gli altri, gratuitamente, senza aspettarsi niente in cambio, può dare. Ritorno quindi nel mio angolino nell’armadio, dove spero di restare ancora per tanto tempo, e penserò ai bambini che indosseranno le Vestine, ma prima voglio dire loro   un mio pensiero: “Bambini, noi, le vostre Vestine, probabilmente non saremo perfette, qualche cucitura non sarà venuta bene, i sottopunti potrebbero essere troppo tesi o troppo larghi, la cerniera forse non è ben applicata, ma sappiate che siamo state confezionate con un FILO  che poche stiliste famose avrebbero potuto usare, il FILO della gratuità, della modestia e dell’amore; amore per voi, anche se non le conoscete e mai ringrazierete; a voi hanno pensato il  giorno della vostra Prima Comunione  e hanno augurato che questo FILO magico rimanga impresso nel vostro cuore e guidi sempre il vostro cammino nella via della vita”.  Anche da parte mia tanti auguri e...non dimenticate mai la VESTINA BIANCA “.

                                                                      VESTINA BIANCA 1992