La settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

Febbraio 2018

Anche quest’anno ci siamo ritrovati a celebrare insieme “la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”. La celebrazione è animata dalla Chiesa Cattolica, dalla Chiesa Evangelica Battista,dalla Chiesa Cristiana Avventista del 7° giorno e dalla Chiesa Ortodossa Rumena e si sviluppa attraverso vari incontri nelle comunità che accolgono e condividono la preghiera, ogni comunità secondo il proprio stile. Abbiamo iniziato giovedì 18 gennaio nella chiesa rumena ortodossa, ma la celebrazione centrale che si tiene sempre la domenica, quest’anno si è svolta il 21 gennaio nella chiesa di S. Eusebio a Cagliari. Gli incontri sono terminati giovedì 25 gennaio nella casa circondariale di Uta. La "Settimana di preghiera" è animata contemporaneamente dalle varie confessioni e da un coro, anch’esso costituito da coristi di tutte le confessioni, che accompagna e sostiene la preghiera con canti delle diverse tradizioni cristiane. Gli strumenti di “lavoro” sono la Bibbia e, quest’anno, un sussidio preparato dalle chiese dei Caraibi. Il brano proposto è stato tratto dal libro dell’Esodo (Es 15,6) e ha dato origine al titolo tematico degli incontri: “Poten-te è la tua mano Signore!”. I versetti della Bibbia (Es 15,1-21) descrivono il canto di lode che Mosè, dopo il passaggio del mar Rosso, ha innalzato a Dio per la vittoria sul potere del male e della schiavitù. In sintonia con questo tema il coro ha introdotto la celebrazione con "Il canto del mare", che rimanda alla lode degli israeliti per la liberazione dalla schiavitù egiziana. La storia del popolo dei Caraibi è un parallelo con quella israelita, popolo profondamente segnato dallo sfruttamento coloniale che attivò la tratta di esseri umani destinati ai lavori forzati. Dopo lo sterminio delle popolazioni indigene della regione, seguì la schiavizzazione delle persone dall'Africa, dall'India e dalla Cina. La Bibbia manipolata dai colonizzatori per i loro interessi è diventata ispirazione e grazia che ha condotto gli schiavi verso la libertà. A questo punto c'è stata l'invocazione della Spirito Santo per infiammare i nostri cuori: si prega per l'unità della Chiesa, per la liberazione della schiavitù del peccato, per il soccorso alle nostre debolezze perché la salvezza è innanzitutto lotta contro il potere del male in un mondo difficile dove la violenza delle guerre, del terrorismo, della criminalità e l'ingiustizia nei confronti dei poveri segnano la vita di tante persone. Ecco l'invocazione a Dio che ci aiuti a spezzare le catene del male perché  non abbiamo ricevuto uno spirito che ci rende schiavi per cui dobbiamo ricadere nella paura. Sono state poi portate delle catene fatte con della carta e distribuite a tutta l'assemblea che è stata invitata a spezzarle come segno di un impegno futuro. Prima della conclusione il momento dedicato alla colletta in sostegno di un progetto ogni volta diverso. Quest'anno il ricavato andrà a sostenere l'opera vincenziana e la Caritas della parrocchia di Sant'Eusebio che ogni giorno s'impegna per alleviare le sofferenze dei più indigenti della comunità. La celebrazione è terminata cantando e "ballando" "Jubilate Deo". Ci siamo presi tutti per mano formando un cerchio e abbiamo ballato cantando seguendo i suggerimenti della persona guida. Come sempre è stata un'esperienza unica, entrata nei nostri cuori per ricordarci che il nostro cammino sarà lungo e faticoso, ma insieme con amore, con gioia e soprattutto con l'aiuto di Dio  potremo arrivare alla meta. Appuntamento come al solito al prossimo anno.

 

Rita Revello