Quest’anno la celebrazione ecumenica della Parola di Dio, all’interno della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, si è svolta a Cagliari nella chiesa Evangelica Battista, scelta proprio perché quest’anno ricorre il quinto centenario della Riforma Protestante. Presenti i rappresentanti delle varie confessioni: per la Chiesa Cattolica l’Arcivescovo Arrigo Miglio e don Mario Farci, docente alla facoltà Teologica di Cagliari, per la Chiesa Cristiana Avventista del 7° giorno, Gianfranco Irrea, per la Chiesa Evangelica Battista la Pastora Arcidiacono Cristina e la Pastora Elizabeth Green, mentre il rappresentante della Chiesa Ortodossa era assente. Tema della giornata “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione” (2Cor 5,14-20). Come “padrona di casa” la Pastora Cristina dà inizio alla celebrazione invitando i fratelli all’unità e alla pace: “L’apostolo Paolo ci rammenta che Dio ci ha riconciliati per mezzo di Gesù e che l’amore per Cristo ci spinge ad essere ministri di riconciliazione “. Nell’aria echeggiano le note del canto “Fiumi di pace” intonato dal coro ecumenico diretto da Francesca Meloni; segue il canto “Con flauti e danze lodate il Signore” canto ebraico in cui tutto il creato loda il Signore per le sue opere e per il suo amore. Con il suo intervento Mons. Arrigo Miglio ha ricordato che nel corso dei secoli molti movimenti di rinnovamento hanno portato involontariamente a molte divisioni e in proposito cita il passo del Vangelo di Giovanni (Gv17,23) “Così potranno essere perfetti nell’uni-tà…” e ha proseguito affermando la necessità di confessare i nostri peccati e pregare per ricevere il perdono per le ferite provocate dalle nostre divisioni. Nel frattempo vengono portati striscioni di carta, sorretti all’estremità da asticelle, a simboleggiare tutti i muri che con il nostro orgoglio, la nostra arroganza e presunzione continuiamo a costruire; mura che ostacolano la comunione e l’unità tra i fratelli. Portiamo ora, davanti al Signore, i nostri muri e preghiamo per il Suo perdono e la nostra guarigione. Segue la lettura della lettera di Paolo ai Corinzi (2Cor15,14-20): “...Così Dio ha riconciliato il mondo con sé per mezzo di Cristo: perdona agli uomini i loro peccati e ha affidato a noi l’annuncio della riconciliazione...”. Viene letta la parabola del Figliol Prodigo, senza dubbio la più nota tra le parabole di riconciliazione delle Scritture. Anche l’intervento del Pastore Avventista ci invita a proclamare la pace, l’armonia e l’amore con la lettura di preghiere d’intercessione terminate dal “Padre Nostro”. Come ogni anno, durante la celebrazione c’è un momento dedicato alla “colletta”. Quest’anno riguarda la realizzazione di un progetto benefico. I fondi raccolti serviranno ad aiutare un gruppo di ragazze dello Zimbabwe che nel corso degli anni hanno imparato a cucire e a creare una sorta di sartoria. Con questo progetto si compreranno tutte le attrezzature e il materiale necessario: macchine da cucire a pedali, dato che non hanno elettricità, fili, forbici e quant’altro possa servire per realizzare vestiti o altro. La celebrazione volge al termine, i muri vengono fragorosamente abbattuti e il canto “Il messaggio che oggi annunciamo” invita tutti ad avere fede e speranza per un mondo migliore. Durante il canto viene consegnata ad ogni fedele una piccola pergamena contenente il “mandato”, un impegno che ogni cristiano dovrà prendere quale messaggero di Cristo: essere “ministri di riconciliazione”. Benedizione finale e congedo con i canti: “Che la strada venga incontro a te” e “Oh donaci la pace”, quest’ultimo cantato in coro da tutta l’assemblea diretta grazie alla bravura di Francesca Meloni. Ogni anno ci si ritrova e si rinnova la comunione con i nostri fratelli divisi e ogni anno le sensazioni e le emozioni provate ci fanno consolidare sempre più anche se il cammino è ancora lungo…ma passo dopo passo, con l’aiuto di Dio, arriveremo alla meta.
Rita Revello