La parola del parroco

Ottobre 2020

Carissima comunità,

in queste settimane stiamo celebrando le prime comunioni di 84 nostri bambini insieme alle loro famiglie e nel frattempo ci stiamo preparando alla festa patronale di San Luca che cercheremo di vivere nel migliore dei modi. Alla luce di questi grandi eventi e della ordinaria vita parrocchiale vorrei condividere con voi alcune riflessioni che scaturiscono dalle bellissime pagine dei vangeli che ci hanno accompagnato in queste domeniche. Il Signore ci ha parlato di una vigna! Credo che chi ha avuto la fortuna di vedere una vera e propria vigna ne può davvero apprezzare la bellezza e l’incanto: un intreccio di rami e di colori, uva che si nasconde dietro a delle foglie bellissime, tronchi che sembrano fini e fragili ma che, in realtà, riescono a sostenere tutto il resto…la vite e i suoi tralci suggeriscono vita, festa, doni della natura, lavoro, custodia. Leggendo le pagine del Vangelo su cui insieme abbiamo anche pregato mi viene da pensare alla nostra vigna: la nostra comunità parrocchiale. Mi sento, come parroco, di avere un bel privilegio: godere della varietà di foglie, frutti, rami e tralci. Ogni giorno sperimento questa ricchezza e questa diversità. Una grande vigna che si manifesta in tantissime forme: alcune più evidenti e altre più nascoste proprio come i grappoli d’uva che nascono dai tralci…spesso ci convinciamo che la comunità parrocchiale sia quella che fa parte del nucleo storico di una parrocchia; oppure che sia formata soprattutto da coloro che prestano servizio in tante forme e che messi insieme danno l’immagine di una realtà che lavora e opera per l’edificazio-ne della Chiesa. Ma in questa vigna CI SIAMO TUTTI. Chi passa per una confessione, chi fa in segreto un’opera di carità, chi da casa prega e ricorda tutti, gli ammalati, le famiglie dei bambini che frequentano la vita domenicale, chi passa anche solo per partecipare alla messa della domenica…tutti sono comunità. E in questa vigna siamo chiamati a custodire il dono grande della fede, a testimoniarlo e renderlo operativo, ciascuno a proprio modo, con le proprie forze e carismi. Nessuno si può e si deve sentire escluso! Non vorrei mai sentir dire a qualcuno: “Io non sono un parrocchiano perché non faccio nulla di operativo o perché non vengo di frequente”. La nostra non è una vigna per privilegiati o per operai scelti. La chiamata a tutte le ore del vangelo di qualche domenica fa ci interroga, ci sprona sempre di più ad accogliere e a lasciarci accogliere. Una cosa è fondamentale: non possiamo oziare. Il Signore Gesù ci ha parlato chiaro! Tutti chiamati a lavorare nella vigna. Con la preghiera, nel servizio, nella carità, nella liturgia, nella catechesi, nell’educazione, nelle proposte, nella collaborazione, nelle tante famiglie: papà, mamme, nonni, religiose, sacerdoti, persone sole (ma che sole non sono), bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani. Se capiamo questo godremo della ricchezza di una vendemmia straordinaria. La comunità non è tale perché i cristiani sono dei super-cristiani: ma la comunità cristiana è tale perché c’è Cristo! È lui il padre della vigna. Questo mi lascia senza fiato, mi incanta! La comunità è bella perché c’è lui: a noi l’impegno ad accoglierlo e non farlo fuori come nella parabola evangelica. Da qui nascerà il vino della festa, della condivisione, dell’aiuto e correzione reciproca, della gioia, della vita.  Sappiamo tutti che la Domenica delle Palme di questo 2020 non ci siamo potuti incontrare e non abbiamo potuto benedire gli ulivi e le palme, come da tradizione, ma abbiamo pregato ciascuno dalla propria casa. Vi avevo promesso che alla prima occasione, comunitaria e significativa, avremo benedetto i rami di ulivo come segno di rinascita, di speranza e di festa. Bene! Nelle celebrazioni che vivremo in occasione del nostro santo patrono (17-18-24 ottobre 2020) saremo tutti invitati e portare con noi un ramo di ulivo per dire ancora una volta che la nostra comunità fa festa in Cristo e solo in Lui ripone ogni speranza. Sarà una grande festa nella nostra vigna. Una grande festa nei nostri cuori.  Questa è la comunità cristiana che affidiamo ancora una volta al Signore. Non dimenticate il rametto d’ulivo!

Donda