Carissima comunità,
dopo le bellissime esperienze vissute nel tempo di Natale, gennaio è stato un mese importante per la nostra riflessione sulla comunità parrocchiale. Ho avuto la possibilità di incontrare vari gruppi di genitori e calendarizzare con i catechisti i percorsi di preparazione ai sacramenti; sono ripresi alcuni lavori di manutenzione della parrocchia; sono state programmate alcune attività legate alla carità. E soprattutto abbiamo programmato la Benedizione delle Famiglie che avrà inizio sotto lo sguardo di Maria, l’11 Febbraio. Per me si tratta di un momento importante che ho atteso fin dall’inizio del mio arrivo. Speravo di iniziare il giro delle case a Novembre, ma non mi è stato possibile. Ora, però, tutto è pronto. Desidero conoscervi! Desidero portarvi la benedizione e la speranza di Cristo! Desidero entrare nelle vostre case! La nostra è una comunità che trova il suo centro nella Parrocchia, nel nostro ritrovarci soprattutto nella celebrazione domenicale…ma penso a tutte le vostre case che sono piccole chiese domestiche dove vivete la vostra fede nel quotidiano, tra gioie e dolori, fallimenti e speranze. Tutto questo rientra nell’immagi-ne di Parrocchia che vogliamo condividere: una comunità viva, dove ciascuno si senta parte coinvolta…anche i lontani! Certo, ci sarà chi non ha desiderio di vivere questo, ma il Signore ci chiede di non arrenderci e di continuare a collaborare per l’edificazione del suo regno. Una missione, questa, a cui tutti i battezzati si devono sentire partecipi. Ciascuno secondo le proprie capacità, il proprio tempo, il proprio servizio. San Paolo in queste domeniche, nella seconda lettura, ci sta dipingendo una bellissima tela d’auto-re che tutti noi possiamo e dobbiamo ammirare e concretizzare.“Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo (1Cor 12-13). ”Essere un corpo solo! Essere un'unica famiglia! Essere una comunità dove ognuno si impegna a collaborare nel servizio e soprattutto nell’umiltà! Capisco che a volte la COLLABORAZIONE sia molto difficile…non tutti ci stanno simpatici; abbiamo timore di alcuni; abbiamo paura di impegnarci! Ma essere Chiesa ci fa sperimentare la vera gioia. Una Chiesa composta da tante parti dove ciascuna si mette a servizio dell’altra. Come può un corpo camminare e vivere in sintonia? Perché si lascia guidare dal cuore e dalla mente…e allora noi lasciamoci guidare dalla Parola di Gesù, dal suo Spirito, dall’Eucarestia. Dono unico, quest’ultimo, che ci rende uniti seppur nella diversità. Nel mese di gennaio abbiamo pregato per la pace e per l’unità della Chiesa, ma i primi uniti e in pace dobbiamo essere noi parrocchiani. Nessuna gelosia, nessuna invidia, nessuna accusa. Ma solo una grande unità in Cristo! Quando vedo tutta la comunità riunita attorno all’altare sperimento sempre una grande emozione: lo Spirito Santo ci rende un corpo solo e abbatte ogni muro di separazione! Per essere uniti e in pace dobbiamo collaborare. Pregare insieme, celebrare insieme, confrontarci insieme, stare insieme. Dobbiamo essere noi quella tela che San Paolo descrive; dobbiamo essere noi quel corpo che è la Chiesa. Perché tutti, da noi, possano ricevere una grande testimonianza di unità e di pace. Se viviamo tutto questo, se ci impegniamo ad essere Chiesa, che problema c’è? Gioiamo con Cristo! Io mi voglio impegnare a collaborare e ad essere Chiesa, e voi? Ci vediamo nelle vostre case.
Donda