La parola del parroco

Dicembre 2009

 “Si accende una luce all'uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù”.Con le parole di questo canto abbiamo iniziato anche quest’anno il nostro itinerario di preparazione al Natale di Gesù. E’ iniziato un nuovo anno liturgico, e con esso l’Avvento, che ha nella “corona” uno dei suoi segni di richiamo spirituale al significato di tale tempo liturgico dell’anno. La corona di Avvento è un inno alla vita che vince la morte, un inno alla luce che vince le tenebre, un inno a Cristo, vera luce, che viene a vincere le tenebre del male e della morte. Le quattro candele che lo adornano scandiscono il passare del tempo, e la crescente luminosità quanto più si è vicini a Colui che si vuole festeggiare. La forma della corona è circolare. Il cerchio è un segno di eternità e unità; indica il sole e il suo ciclo annuale (la crescente luce del giorno a partire dal solstizio d’inverno), il suo continuo sorgere come nuovo, senza mai esaurirsi. Come l'anello, la corona è anche segno di fedeltà, la fedeltà di Dio alle promesse. La corona è inoltre segno di regalità e vittoria. Anche oggi al conseguimento della laurea viene consegnata una corona di alloro. La corona di Avvento dunque annuncia che il Bambino che si attende è il re che vince le tenebre con la sua luce. E’ anche il tempo della preparazione del presepio nelle case, in parrocchia. Considerati i recenti fatti legati al crocifisso viene da dire: non toglieteci anche il presepio, per favore! Le discutibili scelte degli ultimi anni, in tema di presepio, costituiscono già un vasto campionario da lasciare esterrefatti! Abbiamo assistito in certe scuole alla sostituzione della recita natalizia con la rappresentazione della più “innocua” favola di Cappuccetto rosso; alla sostituzione del nome di Gesù con il termine “virtù” nel testo di un canto tradizionale natalizio per “rispetto dei bambini di confessioni diverse”; alla sparizione, lodata come una non chiara “rinascita intellettuale” o “idea laica”, delle statuine del presepio dagli scaffali di certi centri commerciali; per non dire dell’inserimento nello stesso presepio di una statuina di una moschea, in nome di un malinteso ecumenismo! Si è anche appresa la notizia di un fatto capitato in Florida: una persona è stata licenziata perché rispondeva al telefono «Buon Natale» anziché «Buone Feste»… Allestendo il presepio nelle nostre famiglie cristiane pensiamo a Chi vogliamo festeggiare e a quale importante “buona notizia” vogliamo rendere attuale per noi! Buon Avvento a tutti!Don Paolo