Carissimi parrocchiani,
considerato il bel tempo che ci ha accompagnato per tutto il mese scorso, quasi non sembra reale dirci che siamo ormai a dicembre e che si avvicina la grande festa di Natale, si avvicina l’inizio di un nuovo anno! Capita spesso di associare l’arrivo del grande freddo (che da noi è molto relativo…) con la festa del Natale e di conseguenza con l’attesa dei doni, di un periodo di vacanza, di un po’ più di tempo trascorso in famiglia o con gli amici. Tutto vero ed anche bello! Senza però lasciarci distogliere dall’occupazione principale: arriva Gesù Cristo e mi preparo ad accoglierlo a dovere! La Chiesa ci propone quattro settimane, il tempo di Avvento, per “preparare casa a Gesù”. Ma davvero gli vogliamo dare una dimora in noi a questo Dio che si fa bambino? Non è banale, né superfluo chiedercelo. Scrive Marcello Marrocchi (un “cantautore cristiano”, autore di successi musicali come “Perdere l’amore”, cantata da M. Ranieri): “Cristo ha preteso di portarci la luce. Ma ci si rende subito conto che si tratta di una luce scomoda, che fruga, provoca e dà fastidio. E noi, piuttosto che arrenderci ad essa, le opponiamo i nostri piccoli, meschini, ridicoli palloncini colorati. Cristo ci reca il suo Dono. E noi facciamo finta di non accorgerci neppure del Dono, ma lo soffochiamo sotto una montagna di carta colorata, ninnoli, giocattoli e chincaglieria, sostituendo così il Dono con i doni portati da una lunga barba bianca. L'operazione è riuscita: abbiamo bloccato il Natale”. Auguro a tutti i parrocchiani di iniziare da subito l’operazione contraria: “sblocchiamo il Natale”, cioè restituiamogli la sua vera identità: non sostituiamo anche noi la recita della Natività con quella di Cappuccetto rosso! Accanto all’ albero di Natale trovi posto il presepio. La tradizionale Novena, partecipata soprattutto dai bambini, sia davvero una sorta di conto alla rovescia in attesa della notte di Natale. Sostituiamo le parole di una nota pubblicità di panettoni con una frase simile: “Senza Gesù Cristo nei nostri cuori che Natale sarebbe?” E soprattutto crediamoci davvero…
Di cuore auguro a tutti voi Buon Natale!
Don Paolo