La parola del parroco

Dicembre 2012
 

Cari amici,
siamo arrivati alla fine di un altro anno, certamente da ricordare per tante cose o forse da dimenticare per tante altre. Ma ogni anno va via così, augurandoci reciprocamente che l’anno successivo sia migliore. Noi però non possiamo lasciare il 2012 senza sottolineare alcuni eventi che hanno segnato la nostra parrocchia: il cambio dell’arcivescovo della nostra diocesi e l’improvviso cambio del parroco. Non sono due eventi di poco conto, perché sia l’uno che l’altro hanno modificato l’assetto della vita diocesana e, di riflesso, anche della nostra vita parrocchiale. Pur nel dolore che l’affetto ci riserva nel momento del distacco, sappiamo anche che le potature non arrivano per nulla: sono per un frutto migliore. Pur nella paura della novità, sappiamo anche che rinnovarsi è necessario per non rimanere ancorati a un passato che rischia di diventare una palla al piede, tale da non permettere lo slancio in avanti. Vogliamo quindi iniziare il nuovo anno liturgico con questo spirito: Gesù che nasce dice la novità di cui ogni bambino che viene al mondo è l’emblema. Cosa c’è, infatti, di più nuovo di un bambino neonato? Così il prepararci al Natale sia il nostro predisporci al nuovo, a ciò che nasce da una realtà preesistente, dalla quale certo non possiamo esimerci, ma che non può e non deve impedire l’arrivo di una luce nuova. È questo il senso dell’Antico Testamento rispetto al Nuovo Testamento, il quale non si è sostituito all’Antico, ma lo ha portato a compimento illuminandolo col Nuovo: come capita a un mobile d’antiquariato, che mostra tutto il suo splendore quando viene alla luce dopo un bel restauro.
L’Avvento del Signore sia così per tutti: un tempo propizio di rinnovamento spirituale per accogliere la novità di Cristo fatto bambino, ma anche per vivere il 2013 con occhi e cuori diversi e fiduciosi, memori del passato ma protesi verso il futuro.

Tanti auguri!

 

Don Albino