Carissimi parrocchiani,
con l’arrivo del mese di giugno, e con esso del gran caldo che mette a dura prova la resistenza dei lavoratori e degli studenti, degli anziani o di chi non ha una salute ferrea, si ricomincia a pensare alle vacanze. Assisteremo al solito rituale dello svuotamento delle città e al riempirsi caotico delle strade di tanti veicoli in marcia verso i luoghi di villeggiatura. Chiudono le scuole, gli uffici andranno a regime ridotto; e anche le parrocchie, celebrate le Cresime e le Prime Comunioni, e concluso l’anno catechistico vivono una nuova stagione: c’è aria di smobilitazione generale! L’estate dovrebbe rappresentare per tutti un periodo di ripresa fisica e di energia interiore: fuggire dal caos e dall’inquinamento cittadino alla ricerca di luoghi dove riposare il corpo e la mente e ritrovarsi con sé stessi …e con Dio. E’ tempo sottratto alla dittatura della fretta e dei rapporti superficiali o formali. Tempo di gratuità e di servizio. Sì, il tempo di vacanza può essere anzitutto un apprendistato al riposo, alla distensione, alla pace, al servizio, a vivere esperienze di condivisione dei propri valori. Sogniamo sempre la vacanza come occasione di libertà e di riscoperta del contatto semplice e vivo con la natura in compagnia di Dio per ricuperare anzitutto quell’ossigeno vivificante che è la preghiera. Già, perché si dice che “Dio non va in vacanza”, non si concede ferie: è a disposizione dell’uomo in ogni momento, in ogni istante: tocca all’uomo cercare (e trovare) momenti e spazi per riflettere e pregare. Andare in vacanza non significherà allora fare confusione, essere “a briglie sciolte”, ma potrà essere l’occasione per guardarsi dentro approfittando del riposo. Possiamo riprendere quel dialogo con Dio, che le preoccupazioni della vita quotidiana e la sua frenesia a volte ci fanno mettere da parte o addirittura dimenticare. Dio è presente anche quando siamo sotto l’ombrellone in spiaggia o per qualche sentiero di montagna ammirando il paesaggio e la bellezza della natura.. In questo tempo di vacanze saranno maggiori le occasioni di contemplare un tramonto o di guardare un cielo stellato, di ammirare la bellezza di certe nostre coste e delle acque limpide e cristalline. Sarebbe poca cosa se ci limitassimo ad un godimento puramente estetico (ed estatico) e non riconoscessimo la mano dell’Artista, o addirittura pensassimo di essere noi gli autori di tanta bellezza… L’augurio che anche a nome di Don Alberto voglio formulare è che tutti, bambini e adulti, dopo le fatiche scolastiche o lavorative, dovunque vi troviate, al mare o in montagna, in città o in campeggio, per pochi giorni o per qualche mese, possiate godere di un fecondo e meritato riposo del corpo e dello spirito, e possiate riscoprire la presenza di Dio che dona e che ama, magari donando un po’ del vostro tempo al servizio di chi, neanche quest’anno non andrà in vacanza. Buone vacanze!
Don Paolo