Carissima comunità,
mi metto davanti al computer per scrivere queste parole che condivideremo insieme, ma ho nel cuore, nella mente, e negli occhi tutto il dramma a cui stiamo assistendo in questi ultimi giorni. In un paio di minuti, nel mezzo di una notte, la tragedia di un terremoto; città distrutte, famiglie disperse, uomini e donne sotto le macerie, vite e affetti spezzati, sogni infranti. Ciò che era non è più. Siamo abituati a pensare che ciò che accade lontano da noi, in qualche modo, ci coinvolge, ma fino ad un certo punto. D’altronde il terremoto è avvenuto in Turchia e Siria…noi siamo ben lontani. Faremo raccolte fondi per aiutarli, preghiamo per loro, ci pensiamo…ma poi? Ho provato ad immedesimarmi anche solo per un istante in quelle tante storie e vite spezzate di chi, come noi, semplicemente, viveva! Possiamo andare alla ricerca delle colpe, ma alla fine non arriveremo a nulla: anche se ce la prendessimo con Dio poi, alla fine, possiamo davvero pensare che Dio voglia il male e il dolore per le sue creature? Cosa possiamo fare di più? Riflettere, pregare, vivere meglio. Scrivo e leggeremo queste righe alle porte della Quaresima 2023 che ci aiuterà a ripensare il nostro cammino in vista di un incontro vivo con Cristo presente nella nostra storia. La Quaresima, tra le sue tante caratteristiche, è il tempo dell’essenzialità: essenzialità nel cuore, nella mente e nel concreto, ma non solo privandosi di qualcosa, ma recuperando Qualcuno. E questo qualcuno è Dio, è l’altro, sono io! Se non ritorniamo a Lui con tutto il cuore, la nostra fede rimarrà a metà, la nostra cura verso l’altro sarà semplice beneficienza, il nostro guardarci dentro si ridurrà ad un piangerci addosso. Dobbiamo tornare all’essenziale! Quel piatto di cibo caldo ogni giorno nelle nostre tavole, quelle coperte che ci fanno sentire protetti, quell’abbraccio di chi ci sta accanto, quel lavoro o pensione che ci permette di sfamare una famiglia, quei sogni che realizziamo giorno dopo giorno…di tutto questo siamo grati a Lui e agli altri? Ci accorgiamo che questo essenziale è vitale e non è scontato per tutti? Durante la Quaresima ci metteremo spesso davanti all’immagine del crocifisso, nella sua nudità e nella sua essenzialità. Mentre pregheremo davanti a Lui chiediamo anche per noi questo dono: Donami Signore l’essenzialità! E allora comprenderemo un po’ di più il dramma di chi vive nei conflitti ed è stato vittima dei terremoti; impareremo a vivere diversamente la nostra vita; ci riscopriremo ancora una volta cercatori di Dio e non soltanto cercatori di favori da parte di Dio. Che bello pensarci tutti dentro questo desiderio di essenzialità per riscoprire ciò che davvero conta nella vita e ciò che davvero ci rende felici. Aiutiamo i nostri piccoli e i nostri giovani che spesso, troppo “viziati”, non si accorgono di nulla perché hanno tutto; aiutiamoci in comunità mettendo da parte ciò che non serve come i pensieri e le parole negative; rendiamo grazie per ciò che abbiamo; apriamo gli occhi…guardiamoci attorno, stupiamoci, rallegriamoci. In questi quaranta giorni di Quaresima proviamo a fare un piccolo esercizio spirituale: ogni giorno guardiamo la nostra vita e troviamo un motivo nuovo per dire grazie al Signore e un motivo per chiedergli perdono. Ogni giorno usiamo questa preghiera: “Ti ringrazio Signore per…; ti chiedo perdono Signore per…” e ciascuno aggiungerà, giorno dopo giorno il suo motivo di gratitudine e la sua richiesta di perdono! 40 grazie e 40 richieste di misericordia…e allora scopriremo che l’essenziale è sentirsi amati. Davanti a tanti drammi facciamo risplendere l’essenziale della nostra fede; non lasciamo che anche questa rimanga schiacciata dalle macerie della nostra infedeltà. Buona Quaresima!
Donda