Carissima comunità,
il mese di Giugno ci immette in una grande certezza: il cuore di Cristo è grande e pieno di amore. Infatti, si tratta di un mese caratterizzato dalla festa e dalla preghiera al Sacro Cuore. Credo che ci sia davvero da invocare insistentemente l’amore di Dio in continuità con l’invoca-zione che abbiamo elevato qualche settimana fa nel dono dello Spirito a Pentecoste. Guardando al cuore di Gesù abbiamo l’occasione di sentirci ancora una volta amati, ma proprio perché amati siamo anche inviati. Chi sperimenta l’amore di Dio non può stare in silenzio. Dalla scrittura ai santi il ritornello è lo stesso: “Non possiamo tacere l’amore di Dio”. Siamo chiamati sempre ad interrogarci come singoli e come comunità se siamo realmente portatori di ciò che abbiamo ricevuto o rischiamo di vivere un cristianesimo fatto solo di precetti e regole. L’amore che il Signore ci dona è misericordia, pace e gioia nella fede come ci ricorda spesso San Paolo. E allora siamo chiamati davvero ad essere nella misericordia, nella pace e nella gioia della fede noi per primi. In queste settimane varie attività allenteranno un po’ il ritmo con l’arrivo della stagione estiva, in modo particolare quelle legate al catechismo. Ma non fermiamo assolutamente la corrente d’amore che parte da Cristo stesso e che ci coinvolge come intera comunità. Annuncio e testimonianza. Il tempo dell’estate è sempre un momento per la distensione e il riposo, ma per noi diventa occasione di annuncio e incontro con tanti. Finalmente questa estate potrà essere ricca di esperienze. Dico finalmente perché la mia prima estate, due anni fa, appena arrivato abbiamo potuto progettare poco; l’anno scorso purtroppo, in piena pandemia, abbiamo vissuto solo un campo scuola con i ragazzi; quest’anno invece lo Spirito ci suggerisce un tempo più prolungato per annunciare e testimoniare. L’orato-rio estivo tra giugno e luglio sarà una vera e propria esperienza di Chiesa: non solo per i piccoli, ma soprattutto per i giovani, le famiglie e per tutti coloro che vorranno passare, collaborare, pregare per noi e con noi. Impariamo a pensare il nostro oratorio come quel giardino in cui coltivare i fiori più belli. L’oratorio non è del parroco, non è dei giovani, ma è di tutti. Tutta la comunità deve sentire questa grande urgenza educativa che passa attraverso questo strumento che ha la sua bellezza ormai da secoli. Non puoi giocare con i bambini? Prega per loro? Non hai più il linguaggio dei giovani? Salutali quando li vedi e falli sentire a casa. Si parla sempre dei giovani? Così come ciascuno ha fatto le proprie esperienze, permettiamo a loro di farne altre. I giovani non hanno una fede profonda? Se fossimo tutti santi non saremo ancora qui. Si pensa solo ai giovani? Non sentirti escluso, ma pensa che tra loro ci sono i tuoi figli, i tuoi nipoti, ci sono coloro che un giorno saranno i nuovi evangelizzatori della tua comunità. Tutti possiamo e dobbiamo trovare un posto a servizio dell’oratorio. L’oratorio è casa, è chiesa, è famiglia. Questa estate per tre settimane i nostri spazi saranno invasi da gioia, sorrisi, servizio, collaborazione…e poi, speriamo ai primi di agosto di poter vivere un campo scuola sia per gli adolescenti sia per i giovani che intendono fare un’esperienza ancora più profonda di fede e condivisione. Si tratta di un grande lavoro che richiede l’impegno di tutti, soprattutto quello spirituale. Non smetterò mai di dire che tutti dobbiamo incessantemente pregare per l’oratorio. Ma non per un oratorio inteso come una sala dove si gioca a ping-pong e biliardino; ma per un oratorio che sia un vero e proprio laboratorio dei talenti in cui fare esperienza di Cristo nella Chiesa. Dal cuore di Cristo al cuore degli altri; dall’amore ricevuto ad un amore donato. Io desidero questo oratorio, e tu? Buona estate, tutti uniti.
Donda