La gioia di rivivere la Prima Comunione

Giugno 2009
 

Il tempo trascorre inesorabile ma alcuni avvenimenti e ricorrenze importanti che hanno segnato la nostra esistenza, permangono vivi nei nostri pensieri e le emozioni che gli stessi hanno di volta in volta suscitato in noi, riaffiorano periodicamente rinnovando le medesime sensazioni. Tra i ricordi che permangono indelebili dentro di me vi è sicuramente quello della mia Prima Comunione. Ricordo quel giorno con grande nostalgia ed un po’ di tenerezza. Rappresentava un traguardo importante dopo un lungo percorso spirituale iniziato il giorno del Battesimo e proseguito, a partire dai miei sei anni, con le lezioni di  catechismo che avevo sempre frequentato con assiduità ed entusiasmo. Mi svegliai di buon ora quella domenica di fine maggio, dopo una notte trascorsa a rigirarmi nel letto al pensiero della grande esperienza  che avrei vissuto di li a poche ore; ero pervaso da  una strana ma  bellissima sensazione al pensiero che stavo per nutrirmi del Corpo di Gesù. Anche domenica scorsa 7 giugno, giorno della Messa di Prima Comunione di mia figlia Giulia ho riprovato una grande emozione. In quell’occasione la protagonista era lei, ma noi familiari che avevamo seguito il suo percorso di preparazione, eravamo lì a condividere un momento tanto importante nella vita di ogni cristiano. Nel suo viso, come in quello di tutti gli altri bambini che si accingevano a ricevere l’Ostia consacrata, leggevo  tanta gioia e quella purezza d’animo, che solo i bambini sanno trasmettere e che riesce sempre a contagiare noi adulti, ha suscitato in me una grande tenerezza. Provavo una grande emozione e, non lo nascondo, ho sentito nel momento  della Consacrazione risvegliarsi la mia profonda fede che in alcuni momenti della mia esistenza, non lo nego, di fronte a alcune dure prove che anche a me la vita  ha riservato, ho sentito vacillare, fede che comunque non mi ha mai abbandonato e che mi ha sempre dato la forza di proseguire più fortificato che mai. Nella vita quotidiana sempre più frenetica e stressante siamo distratti da mille impegni e preoccupazioni; spesso non riusciamo a ritagliare un attimo per le nostre riflessioni e siamo pervasi dall’egoismo e non dialoghiamo con i nostri simili. Questa tappa importante che abbiamo appena vissuto con i nostri bambini, mi auguro aiuti non solo loro a crescere secondo i valori cristiani, ma sia di stimolo anche a noi adulti che sovente viviamo in maniera non coerente con gli insegnamenti che Cristo ci ha trasmesso. Nel concludere questa mia breve riflessione mi auguro che questo giorno così importante, che per alcuni diventa talvolta, ahimé, solo occasione per organizzare festeggiamenti esagerati,  possa essere momento di riflessione per riscoprire, qualora ci fossimo un po’ discostati dalla meta, quei valori spirituali che sempre dovrebbero rappresentare i veri pilastri della nostra esistenza terrena, valori che a differenza di quelli materiali non sono mai effimeri e non si sciolgono come neve al sole.

 

Raimondo