Come sempre le omelie di don Andrea sono colorite da incisi in “sardo” che rendono bene il significato di ciò che vuole trasmetterci, e anche in quella di sabato sera ha voluto farci sorridere quando ci ha spiegato il Vangelo di Luca(18,9-14) riferito all’atteg-giamento del Fariseo e del Pubblicano. Ha esordito dicendo “ Se io inizio il discorso raccontando che c’è un Sardo, un Francese, un Tedesco, cosa pensate?” E sorridendo l’assemblea ha risposto “una barzelletta”. Con questa metafora ha voluto ricordarci che chi racconta la barzelletta sottolinea chi è il più furbo, il più bravo, il più perspicace a differenza degli altri. Nel caso del Fariseo, appartenente ad una setta religiosa con radicato rigore etico ed evidente formalismo, rispettoso delle regole, ”separato” dagli altri uomini, dentro di sé si sentiva “non ladro”, “non ingiusto”, ”non adultero” e contento di pagare le giuste decime di ciò che possedeva e davanti a Dio andava a testa alta giudicando il pubblicano con presunzione. Al contrario il pubblicano, appaltatore per i Romani e riscossore in proprio delle tasse, non osava alzare lo sguardo al cielo, si batteva il petto chiedendo pietà consapevole di essere peccatore. Esortazione a guardarsi dentro e sentirsi umili e non erigersi a giudice degli altri. Vangelo perfettamente calzante in quella messa in cui si voleva celebrare la Comunità Parrocchiale, ricordando che il vivere insieme e la condivisione tra fratelli si ottengono praticando l’uguaglian-za, la comprensione, il rispetto, il sostegno reciproco, amandosi a vicenda, astenendosi dal dare giudizi. I vari momenti della celebrazione, molto partecipata e raccolta sono stati animati dal coro dei giovani guidati da don Davide. Al termine tutti invitati a scendere in oratorio per condividere il cibo che ognuno aveva portato. I partecipanti alla cena, circa 300 tra bambini, giovani, meno giovani e anziani si sono sistemati nei tavoli coloratissimi precedentemente apparecchiati dopo una breve preghiera guidata da don Davide hanno iniziato a mangiare scambiandosi pietanze, offrendo vicendevolmente i cibi succulenti che avevano preparato. Tra profumi vari, in allegria, nel chiacchiericcio effervescente di tutti abbiamo consumato il pasto. Tutti attenti quando don Davide ha richiamato l’attenzione proponendo dei Quiz a cui si doveva rispondere per tavolate. Sorrisi, chiasso, urla per farsi sentire cercando ognuno di sovrastare gli altri, poi finalmente è arrivata la lotteria (sottoscrizione a premi) che ha distribuito premi a tutti adulti e bambini. Sono state messe alla prova anche le voci femminili e maschili dei partecipanti con un Karaoke estemporaneo collettivo. Infine via alle danze. Don Davide e un gruppetto di ragazzi dal palco hanno fatto da guida a tutti coloro che volevano cimentarsi nei balli e nelle coreografie di gruppo, con tanto di luci da discoteca, in altri tempi venivano chiamate “psichedeliche”. Poco prima di mezzanotte la Cena Comunitaria si è conclusa, tutti accaldati, sudati ma contenti dell’allegra serata trascorsa insieme.
Carla Tocco