Il tabernacolo

Novembre 2019

Sul significato e sulla storia del tabernacolo nei secoli si sono soffermati don Andrea e don Davide in una catechesi rivolta alla Comunità. Don Andrea è intervenuto partendo dall’aspetto biblico. Tabernacolo=tenda; tenda del convegno, tenda dell’appunta-mento, luogo della presenza di Dio. La tenda si può spostare quindi Dio che dimora in essa cammina insieme al popolo. In modo particolare questo cammino lo riscontriamo nell’Esodo che ci racconta lo spostamento del popolo ebraico nel deserto dopo la fuga dall’Egitto. Dimorando  nella tenda Dio sceglie di stare in mezzo al suo popolo. Essa è al contempo luogo di sacrificio e di gloria. Quando il popolo decide di farsi guidare da un Re, questi stabilizza la tenda, dimora di Dio, costruendo un tempio. Il tempio viene distrutto due volte, la prima volta seicento anni prima di Cristo e la seconda volta nel 70 d.C. Tra queste due distruzioni nasce Gesù Cristo e si sacrifica per la salvezza dell’uomo. Con il rinnovo continuo del sacrificio e lo spezzare del pane, il tabernacolo assume la funzione di riserva eucaristica per gli ammalati e per tutti coloro che non possono essere presenti. Don Davide indirizza il suo intervento sulla funzione liturgica del tabernacolo che, dapprima è identificato in una scatola dove poter conservare il pane eucaristico, poi in un’anfora, entrambe venivano conservate nella casa dei presbiteri o in luoghi nascosti. Nelle prime strutture di chiesa non si trovano spazi riservati al tabernacolo, ma con il passare dei secoli vengono erette delle colonne sormontate da colombe, simbolo dello Spirito Santo, dentro le quali vengono racchiuse le ostie consacrate . Nel periodo delle contestazioni messe in atto dai protestanti, la presenza di Cristo nell’ostia è fortemente sottolineata e il tabernacolo riveste ancora più importanza. Successivamente esso si arricchisce  di abbellimenti artistici “i cibori“ che, con il passare del tempo per le loro dimensioni sottraggono spazio alla mensa che diventa sempre più piccola. Tra il 1800 e il 1900 si ridà la giusta importanza alla mensa che è l’altare dove avviene il banchetto eucaristico. Oggi nelle nuove chiese il tabernacolo è decentrato rispetto all’altare. Diventa un luogo funzionale per accogliere la presenza di Dio, destinato alla conservazione del pane eucaristico da portare agli ammalati e  alla preghiera nei momenti in cui non  si svolgono funzioni. Non deve contenere immagini che possono distogliere e far deconcentrare i fedeli durante la preghiera. La catechesi è stato un momento di preparazione alla benedizione della nuova porticina del tabernacolo che è avvenuta sabato 26 ottobre durante la messa dei ragazzi e alla quale ha presenziato l’artista Pietro Longu  che l’ha realizzata. E’ in legno di tiglio, al centro brilla una pietra preziosa, un’ambra che simbolicamente rappresenta Gesù pietra viva. Dalla pietra si diramano, in rilievo decorati in oro, gli esagoni che formano l’alveare segno di laboriosità delle api che rappresentano il crescere della vita della Chiesa. Lo spazio dove è ubicato il tabernacolo è stato inoltre delimitato da quattro colonnine sempre in legno di tiglio nelle quali il prof. Longu ha scolpito i quattro elementi essenziali del creato.

ARIA in cui l’artista ha rappresentato il sole, le stelle, la luna e alcune specie di uccelli.

ACQUA  nella quale ha riprodotto uno zampillo che sale verso il cielo, alla base la fonte dove dei cervi vanno a dissetarsi e più in basso i quattro fiumi citati nella Genesi : Tigri, Eufrate, Pison, Gihon

FUOCO dove ardono fiamme che vanno verso il cielo, alimentate da tizzoni ardenti che non si consumano mai come la fiamma dello Spirito Santo

TERRA nella quale sono evidenziati i frutti della terra, spighe di grano per il pane e uva per il vino, e alla base  numerosi animali che vivono sulla terra.

Carla