Il 23 ottobre in ricorrenza della festa di San Luca, nella palestra della parrocchia come ogni anno c’è stato il pranzo comunitario. Io sono arrivata più o meno a mezzogiorno ed era già tutto pronto: i tavoli numerati e ben sistemati, e molti già occupati, le pietanze sistemate nella stanza accanto… .Fra le tante persone che erano presenti, quest’anno ci hanno onorato della loro presenza anche il sindaco di Quartu, i direttori del Coro Giovanile Città di Quartu e don Alfredo e don Davide, parroco e viceparroco di Sant’Elena. L’unica cosa negativa che ho notato era la mancanza dei giovani; infatti c’erano pochi ragazzi al contrario degli anni scorsi in cui il pranzo comunitario era un momento di incontro proprio per i più giovani. Comunque di certo questo non poteva rovinarci l’appetito e così verso l’una don Paolo ha chiesto a tutti di prendere posto, abbiamo fatto una preghiera e subito sono arrivate le parrocchiane, che per l’occasione si erano offerte gentilmente di fare le cameriere, con gli antipasti, vari e abbondanti.Anche i primi non si sono fatti attendere, con malloreddus alla campidanese e ravioli. Ognuno aveva portato qualcosa ed è questo il bello dei pranzi comunitari, puoi trovare ogni tipo di piatto. Anche il secondo non era da meno (cinghiale, pollo alle verdure, salciccia arrosto ecc.). Inoltre molti piatti erano iscritti a un concorso, con tanto di giudici che avrebbero deciso quali erano i primi e i secondi più buoni. Dopo la frutta e il dessert, molto buoni e vari anche questi, puntuale c’è stata la lotteria; secondo me quella di quest’anno è stata la più bella che io mi ricordi, con tanti premi, sia per grandi che per piccoli, in modo da accontentare un po’ tutti. Invece, contemporaneamente alla lotteria, per i fanatici del calcio su un telo bianco veniva proiettata la partita di Cagliari-Napoli. Dopo la lotteria c’è stata la premiazione del concorso di “cucina”. Insomma quest’anno devo dire che il pranzo mi è piaciuto tantissimo, con tante “attività” diverse per tutti i gusti, un modo per stare insieme, tentare la fortuna, mettere alla prova le proprie abilità o commentare la partita della propria squadra.
Sono felice di aver partecipato a questo pranzo e spero che l’anno prossimo lo capiscano anche altri ragazzi che non sanno davvero cosa si sono persi. Vorrei ringraziare in modo particolare tutte le persone che si sono impegnate a fondo per questo pranzo, sia prima, per preparare, sia durante, per portare i cibi a tavola, sia dopo per ripulire tutto. GRAZIE, perché senza di voi molte cose, molte feste non si potrebbero fare.
Roberta