Il messale romano

Dicembre 2020

Con il nuovo Anno Liturgico, che trova il suo “capodanno” nella Prima Domenica d’Avvento del 29 novembre 2020, in molte diocesi italiane (compresa la nostra Arcidiocesi di Cagliari) viene inaugurato l’utilizzo del nuovo Messale Romano, ossia il testo che celebrante e popolo devono seguire per la celebrazione della Santa Messa. Ma avevamo davvero bisogno di un nuovo messale e con esso di cambiare qualche testo liturgico? Ebbene, si! Le diverse traduzioni del Messale nelle varie lingue del mondo infatti si rifanno alla versione ufficiale in latino, che si chiama “editio typica”. Finora, a partire dal Concilio Vaticano II, ci sono state tre "editio typicae" del Messale, rispettivamente del 1969, 1975 e del 2002, ognuna di esse con traduzioni più precise rispetto alla precedente. Fino ad oggi in Italia abbiamo pregato la Santa Messa seguendo ancora l’"editio typica" del 1975; il nuovo Messale introdotto il 29 novembre segue finalmente la versione del 2002, e gli aggiornamenti che con essa sono stati introdotti. Sono diverse le nuove traduzioni delle preghiere della Messa: in questo articolo ci interesseremo in particolare degli aggiornamenti riguardanti le orazioni dell'assemblea. Partiamo dai Riti di Introduzione: durante il ”Confesso” si utilizza ora la terminologia “fratelli e sorelle” anziché pregare solo con “fratelli”. Non diremo più “Signore, pietà” o ‘Cristo, pietà!”, ma pregheremo utilizzando la formula greca originale “Kyrie eleison!”, “Christe eleison!”. Il "Kyrie eleison” (Κύριε ἐλέησον nel testo originale greco) è una preghiera antichissima della liturgia: è la più antica testimonianza di uso liturgico cristiano, risalente al IV secolo nella chiesa di Gerusalemme, e al V secolo nella messa di rito romano. Recitare questa preghiera seguendo la formula originale nata nei primi anni di vita del Cristianesimo è quindi particolarmente significativo! Anche il Gloria viene modificato in una piccolissima parte, adattandosi alla nuova traduzione della Bibbia già vigente dal 2008: anziché “pace in Terra agli uomini di buona volontà” pregheremo con “agli uomini, amati dal Signore”. Troviamo questo passaggio nel vangelo di Luca, al capitolo 2, versetto 14, dove gli Angeli annunciano ai pastori la nascita di Gesù. Passiamo alla Liturgia Eucaristica, dove si trova l'aggiornamento più famoso di tutti: la “modifica” del padre Nostro. Aggiornamento che già esisteva nella Bibbia e nel Lezionario fin dal 2008, e che quindi non dovrebbe suscitare in noi chissà quale grande sorpresa! L’ultimo aggiornamento significativo per l’assemblea è per la preghiera “Beati gli invitati alla cena del Signore: ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo!”: anche questa formula, proveniente dal libro dell’Apocalisse, viene aggiornata alla nuova traduzione biblica del 2008, e diventa “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello”Altri miglioramenti di traduzione riguardano preghiere e orazioni del celebrante, che non vengono recitate dall’assemblea. Vediamo quindi come le nuove versioni delle preghiere che tutti conosciamo non stravolgono nulla della Santa Messa, ma la rendono sempre più significativa, cioè piena di significato; non per niente la stragrande maggioranza dei testi della Messa vengono dalla Bibbia, e lo vediamo anche dagli aggiornamenti proposti! Se pensiamo al Messale come a una semplice partitura da eseguire, non comprenderemo la ricchezza che in esso splende. Prendendo a prestito le parole di papa Francesco, «la liturgia è vita e non un’idea da capire». È vita, perché in essa ascoltiamo la Parola di Dio e ci nutriamo del Suo Corpo e del Suo Sangue! Serve l’impegno di ogni membro della comunità cristiana a riportare la liturgia al centro della propria vita cristiana. Occorre aiutare tutti ad assaporare la bellezza semplice dell’azione liturgica.

Antonio