CAPITOLO V
Dal Castello verso la strada di Orosei
Passavano i giorni e il tempo scorreva veloce nel paese di Galtellì, chi stava bene andava avanti e agli altri non restava che piangere. Gonario si era recato di buonora al Castello. Prese il calesse, legò il cavallo (Bestia), avvertì la baronessa che al richiamo scese di corsa; salutandosi affettuosamente la donna si accomodò sul calesse con il suo aiuto e così partirono.
Appena fuori dal paese presero la strada per Orosei. Ad un tratto, da un cespuglio saltarono fuori quattro figure incappucciate che intimando l’alt con un fucile, gridarono: — Scendete dal calesse… presto!
Ma il giovane, frustato immediatamente il cavallo riuscì a fuggire. Scampato il pericolo la baronessa, atterrita, l’abbracciò e pallida al punto di svenire esclamò:
— Ma… Gonà… siamo salvi? Ma cosa è successo?
E gli diede un bacio sulla bocca. Quello sorpreso e sconvolto, tra il bello e il rifiuto, continuò anche se si sentiva felice e preoccupato allo stesso tempo: — Noo no… no baronessa! Mi pare però che uno… che uno… lo cono… sco… , comunque non è successo niente, va tutto bene e come state?
Rimasero abbracciati ancora un po’ e Gonario guardò la donna ormai ripresasi. Nel frattempo aveva frustato forte il cavallo che velocemente andava verso Orosei. Arrivati, la baronessa fece le sue commissioni ma gli sguardi fra i due erano molto forti… al far del primo pomeriggio, finiti gli acquisti, decisero di rientrare. Durante il cammino la donna chiese al giovane di fermare il calesse chiedendogli molto incuriosita: — Fermati per favore, volevo chiederti perché prima mi hai detto no no no baronessa? Spiegami!
— Mi trovo in una situazione strana, mi è piaciuto il momento, ma credo sia meglio per lei lasciar cadere qua, per non indurre il barone a reazioni sgradevoli.
— Ma io ho solo manifestato, in un momento particolare, un sentimento che nutro per te; ma accetto la tua considerazione, ne parleremo più avanti.
— La ringrazio.
E lei gli diede un grande bacio con molto trasporto senza trovare un suo rifiuto. Appena giunta a casa avvisò subito suo marito dell’agguato, il quale chiese subito: — Se Gonario ha riconosciuto uno dei banditi si potrà arrivare a scoprire anche gli altri.
Nel frattempo il giovane corse in piazza per incontrare l’amico che trovò vicino al fornaio Pasquale mentre addentava un bel panizzotto. Ancora scosso disse: — Bachìi, vieni, ti devo parlare.
Quello, con il boccone in bocca, corse verso l’amico:
— Gonàa… ite’suzzessu? Poita ses ‘asie nervosu?
Ancora un po’ scosso gli spiegò: — Questa mattina mentre andavo col calesse a Orosei insieme alla baronessa, ad un tratto, quattro briganti incappucciati ci hanno dato l’alt lungo la strada. Ho frustato Bestia e siamo riusciti a scappare. Ma… uno l’ho riconosciuto. Il barone è nero, però adesso andiamo avanti.
— Ma Gonàa coment’è sa ccosa? — Disse incuriosito.
I due erano nella strada e si imbatterono in una muta di cani randagi.
— Curri, curri gai ti faghe bene — disse Gonario.
— Si curro mi sighini, lassi’stare… non ho tanta voglia di correre, hai capito? Anziché dire queste cose, continua a raccontare… si no’ ite narasa, atteru…
Gonario più calmo riprese fiato e disse:
— Santu Petru ci ha salvati; ora ti parlo della storia del Crocifisso: in origine la chiesetta veniva chiamata Santa Maria ‘e Turres. Fu buttata giù per accogliere il simulacro del Cristo alla fine del 1390, ma la chiesa fu ricostruita ai primi del 1400 e a metà del 1506, secondo quanto affermò il canonico Perotto Prompto, fu ampliata e a tutt’oggi è rimasta così... L’arcivescovo di Cagliari monsignor Gaspare Vincenzo Novella nel 1585, chiese di erigere la cappella del S. Rosario arricchendo così la chiesa di dipinti, argenti e paramenti. Il Crocifisso troneggiava e ai lati aveva le statue della Madonna e di San Giovanni Evangelista. Sullo sfondo, dietro le statue, c’era una grande tela raffigurante lo Spirito Santo disceso sugli Apostoli. E sono ancora di grande interesse le statue di S. Giovanni Battista, della SS. Trinità, de su Babbu Mannu e un simulacro della Madonna; queste opere erano ammirate da tutti come autentici capolavori d’arte. Bachì volevo dirti che in Sardegna esistono altri famosi crocifissi: uno a Cagliari, uno a Oristano… e quello di Galtellì, sei contento di questo passaggio?
I due amici, molto felici, manifestarono la gioia con un forte abbraccio. Si allontanarono verso casa con un affettuoso `a presto´.