Halloween, ovvero una festa “innocua”?

Novembre 2009
 

C’è un giorno dell’anno, il 31 ottobre, denominato “Giorno delle streghe” o “Notte di Halloween”, in cui, anche in Italia, si sta generalizzando l’uso di travestire i bambini con maschere e costumi strani, con il fine di celebrare una festa solo apparentemente “innocua”. I valori cristiani (o il tradimento di essi) passano da una generazione all’altra anche attraverso le feste e la modalità di parteciparvi. Quale eredità vogliamo trasmettere? Il Pastore evangelico Malcom White, polemicamente si chiede: “Perché non intagliare zucche, travestirsi e cavalcare una scopa? In queste cose non c’è niente di male… Sappiate tuttavia che esistono forze spirituali e malefiche, e che ci sono persone che non giocano quando invocano i morti e cercano il contatto con le forze occulte”. Il termine “Halloween” (dall’inglese “Hallow” = “santi”) si riferisce alla vigilia del giorno di Tutti i Santi, cioè il 31 ottobre, da cui l’altra espressione: “All Hallow’s Evening” (= Vigilia di Tutti i Santi), poi abbreviato in Halloween. Benché di importazione chiaramente commerciale dall’America (dove è stata importata dagli emigrati Irlandesi attorno al 1850), le origini della ricorrenza di Halloween risalgono agli antichi Druidi Celti (sacerdoti), circa 2000 anni fa. I Celti (gli abitanti dell’attuale Inghilterra, Francia, Irlanda, Galles e Scozia) festeggiavano la fine della stagione calda e l’inizio di quella fredda proprio la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre. Quella notte era caratterizzata dai riti in onore di “Samhain” (= “fine dell’estate”, ma anche il nome del principe della morte), a cui sono legate varie leggende, tra cui quella che riteneva che nella notte del 31 ottobre tutti i morti tornassero sulla terra per impossessarsi dei vivi. Questo era il motivo per cui venivano spenti tutti i focolari domestici, per evitare agli spiriti dei morti di trovare i vivi. Il buio, poi, simboleggiava la venuta dell’oscurità, della stagione fredda. Accendere un focolare in casa dimostrava la speranza del ritorno del nuovo anno. Per ricordare queste usanze i Celti usavano vestirsi con pelli di animali uccisi, la notte del 31 ottobre e per i tre giorni successivi. I colori simbolo di questa celebrazione sono l’arancione – che ricorda la mietitura e la fine dell’estate – e il nero, come icona dell’oscurità invernale che sta per arrivare. I Celti, per sé, non temevano gli spiriti dei defunti. Nella tradizione celtica non esistono né diavoli né demoni, tuttavia le fate erano spesso considerate ostili e pericolose dagli uomini che erano risentiti del dover condividere con loro le proprie terre. Alcune leggende narrano di come i Celti bruciassero coloro che ritenessero “posseduti” come avvertimento per gli spiriti maligni, che potevano prendere forme differenti, anche di animali, la più malvagia era quella di gatto. Le leggende narrano inoltre che nella notte di Samhain le fate erano solite fare alcuni “scherzetti” agli umani, portandoli a perdersi nelle “colline delle fate”, dove rimanevano intrappolati per sempre. I Celti quindi, per guadagnarsi il favore delle fate offrivano loro del cibo o latte che veniva lasciato sui gradini delle loro case. Da qui anche l’usanza del “dolcetto o scherzetto” e quella di travestirsi da streghe, zombie, vampiri e fantasmi per esorcizzare e spaventare gli spiriti maligni. Le origini di Halloween sono però anche strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo. Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 ottobre uno dei giorni più importanti nell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria. Perciò, a causa delle sue radici e della sua essenza occulta Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita delle persone. L’enfasi di Halloween è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni. E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo. L’industria cinematografica (leggi: Harry Potter, Simpson, Streghe, X-Files) ha contribuito abbondantemente al dannoso influsso di Halloween promovendone e glorificandone i contenuti. Studi e ricerche fatte riferiscono che molte persone sono rimaste coinvolte nel mondo dell’occulto a causa dell’influenza di Halloween e dei film ad esso ispirati, in quanto questi suggeriscono che possiamo possedere capacità soprannaturali. Buona parte dei simboli, degli oggetti e dei personaggi usati nella festa di Halloween (corna, teschi, scheletri, maghi, streghe), ma anche nella vita quotidiana, da molti, anche sedicenti cattolici, provengono dal movimento “New Age” e traggono la loro origine o il loro significato dal mondo delle tenebre. Cos’ha tutto ciò in comune con la tradizione cristiana del 1 e del 2 novembre? La festa cristiana di Ognissanti non è legata a Halloween, anche se storicamente è stato chiaramente il tentativo di cristianizzare una festa pagana. Già celebrata il 13 maggio a Roma fin dal 610, venne istituita da Papa Gregorio IV nell’anno 835, da celebrarsi il 1 novembre (e divenne solennità per la Chiesa universale ad opera di Papa Sisto IV nel 1475) con l’intento, già in uso presso le prime comunità cristiane, di onorare in una unica data la memoria di coloro che morirono per causa della loro fede (i martiri), ma anche quei Santi dei quali non si fa una festa particolare durante l’anno. La Commemorazione di tutti i fedeli defunti, invece, fu ufficialmente collocata alla data del 2 Novembre alla fine del X sec., per offrire preghiere di suffragio per le anime dei fedeli defunti. Dunque non paura dei santi o dei morti da esorcizzare con riti pagani, ma occasione per confidare nell’intercessione di coloro che sono già in cielo, e per accompagnare con la preghiera di suffragio le anime dei defunti al loro incontro glorioso con il Signore della Vita.

Don Paolo