Avete presente una terra arida dove non è mai cresciuto nulla, ma dove all’improvviso spunta una piccolissima pianta che cresce rapidamente sia nei rami, ma soprattutto nelle radici, per resistere al maestrale e rimanere salda nel terreno ? Vi vogliamo parlare di quella piantina, non di qualche ramo, ma del fusto che sosteneva la pianta. Un fusto composto da persone che si riunivano e che a vario titolo si prestarono per costruire le fondamenta di quella grande pianta che sarebbe diventata la nostra comunità parrocchiale. A ricordare alcune di quelle persone e la storia della nascita della “Cappella de Su Forti“ è stato pubblicato, in occasione del decennale della fondazione della parrocchia, il libretto “ Tanti quartieri, una comunità parrocchiale “, a cura di Luciana Filippini che ha ricordato tutti gli avvenimenti con dovizia di particolari, evinti da documenti ufficiali. A distanza di 40 anni, il 21 dicembre ricorre l’anniversario dell’inaugurazione della chiesetta del Fortino, vogliamo ricordare la figura di Paolo Zuddas, una parte importante di quel fusto, forse colui che ha messo in bella copia molte delle idee che venivano raccolte e coordinate dal padre spirituale Leonardo Pisano. Merita di essere ricordato a tutti coloro che lo hanno conosciuto o solo sentito nominare, ma intendiamo farlo conoscere soprattutto a coloro, giovani e meno giovani, che sono arrivati in zona successivamente e che, senza saperlo, oggi usufruiscono del suo prezioso lavoro di architetto.
Ma chi era Paolo Zuddas ?
Nato a Cagliari il 17/04/1927, si laureava in Architettura a Napoli dove conosceva la compagna della sua vita, Rachele Esposito, per gli amici Lina. Dopo la laurea tornava in Sardegna dove cominciava una carriera professionale ad altissimo livello. Nel ferragosto 1966 si trasferiva con Lina al Margine Rosso nella bellissima casa da lui progettata, per loro e per i loro due figli, Graziella ed Enrico. La sua più importante intuizione da architetto, credente ed artista, dal punto di vista della comunità, è senza dubbio il progetto della trasformazione dell’ex fortino militare, ridotto ad ovile, in una splendida chiesetta: una casa di Dio, ma anche casa di tutti, credenti e non credenti, ubicata in una zona dove non esisteva alcun punto di aggregazione o socializzazione per ragazzi e adulti. Come non rimanere colpiti da quella struttura rispettata, anzi valorizzata nelle sue antiche mura perimetrali, nel soffitto a volta, arricchita con l’artistico rosone in ferro posizionato nel pavimento che ti illudeva di volare sopra un pozzo profondo parecchi metri. L’altare lineare in cemento armato si trovava così vicino ai fedeli tanto da far sentire ognuno “quasi concelebrante”. Anche gli arredi religiosi, tabernacolo, calice, pisside, portacandele portano la sua firma di progettista. Le sedie dalla linea modernissima di un brillante colore verde inserite in quello spazio antico, ti ricordavano che si era nell’anno 1974 . La scelta delle sedie “Artemide” fatta con gusto da Paolo Zuddas si è rivelata senza tempo. Ancora oggi quelle sedie, acquistate dalle famiglie che volevano condividere il progetto, le possiamo ammirare, ancora fiammanti, e utilizzare nella sala dell’ottagono della nuova Chiesa. Non possiamo non ricordare le inferriate artistiche che proteggono e decorano le finestre del Fortino. La progettazione di decorazioni in ferro sono una costante in tutte le sue opere. E di queste, la creatura più evidente, che è diventata punto di riferimento della nostra zona, è la croce che , posizionata ad un lato del Fortino, troneggia dominando tutto il golfo. Ma nella nostra zona ha progettato altre opere religiose come l’Istituto della Sacra Famiglia, punto di riferimento culturale per generazioni di bambini, ed opere non religiose quale la lottizzazione dove “guarda caso” ha trovato ospitalità la nuova Chiesa di San Luca. Architetto e uomo poliedrico: è stato Preside del Liceo Artistico di Cagliari, consigliere comunale a Quartu S.E. dal 1973 al 1978. Uomo generoso e riservato, è stato marito e padre attento ed affettuoso, che purtroppo ci ha lasciato alla giovane età di 51 anni nel 1978, proprio nel pieno della sua attività professionale.
Carla & Lucio