Giuseppe re dei sogni

Settembre 2021

Ciao a tutti, sono Maria Vittoria e quest'anno, dopo aver guidato i ragazzi nei mesi successivi alla Santa Cresima insieme agli altri animatori, ho ricevuto una proposta del tutto inaspettata. Infatti, mentre organizzavamo il CRE, Donda ha proposto a me, Martina, Elena, Matteo, Nicolò e Nicola, di organizzare un campo scuola a Cala Sinzias dal 2 al 5 agosto e diventare per la prima volta noi gli animatori e non gli animati. Negli anni precedenti, infatti, ci era già capitato di partecipare a dei campi scuola, ma noi eravamo sempre quelli che ascoltavano e facevano ciò che veniva proposto. Ora dovevamo cambiare la nostra visione e metterci in gioco e così è nato il progetto per il campo dei nostri amati verdi che è stato intitolato "Giochiamoci la vita" poiché aveva lo scopo di condurre i ragazzi a ritrovare se stessi nel mondo alla luce della parola di Dio e accompagnati dalla forza del gruppo, giocandosi la propria vita: un vivere profondo fatto di relazioni, scoperte, ruoli, fallimenti e conquiste tipiche della loro età. Partendo dal titolo principale del campo abbiamo poi assegnato un tema e un oggetto ad ogni giornata, il tutto accompagnato da un filo conduttore che era quello della storia di Giuseppe, il re dei sogni; quest’uomo, abbandonato dai suoi affetti più cari, è chiamato a costruirsi una nuova vita con l’unica forza che il Signore mette nel suo cuore, la capacità di interpretare i sogni. Giuseppe riesce così a raggiungere un ruolo importante, che sarà lo strumento utile per salvare la sua famiglia che lo aveva abbandonato. Giuseppe trova nella sua fede la forza di non arrendersi, ma vede sempre uno spiraglio di speranza nonostante non venga accolto dai suoi all’inizio della storia. Analizziamo quindi le quattro giornate del campo organizzato.
La prima giornata era quella "dell'osservare" e aveva come oggetto un paio di occhiali da sole, con i quali i ragazzi sono stati chiamati ad osservare il loro mondo e analizzare ciò che li circonda dando un nome alle relazioni, alle persone e ai problemi. Per questa giornata abbiamo infatti costruito un'attività intitolata "Descrivi il tuo mondo" dove i ragazzi, divisi in squadre, hanno fatto prima una staffetta per recuperare i pezzi del loro mondo, poi gli hanno dato una forma originale con un cartoncino, hanno assegnato ad ogni pezzo un qualcosa che è presente nel loro mondo e poi lo hanno esposto alle altre squadre. Alla fine di questa giornata hanno anche conosciuto il "nomade nel deserto" una figura che li ha guidati per tutto il loro campo. La seconda giornata era quella dello "scoprire" e il suo oggetto era la bussola, che simbolicamente li doveva condurre ai vari momenti della loro vita che li fanno stupire, sia in positivo che in negativo. Questa giornata è stata infatti rinominata da noi animatori come la giornata del WOW, in cui ogni piccolo gesto doveva farli stupire: per esempio, visto che si sono svegliati prima della nostra sveglia e stavano facendo chiasso, la giornata è iniziata con una bella corsa sino all'ora della sveglia reale, ma poi quando sono andati a fare colazione, gli abbiamo fatto trovare dei bigliettini con dei pensieri carini su di loro. In questa giornata li abbiamo fatti anche tornare un po' bambini, perché abbiamo costruito per loro delle "capanne" in cui son dovuti entrare e ripensare alle loro paure e disegnarle sul loro quaderno. Questo è stato un momento molto significativo ed emozionante perché i ragazzi sono riusciti a guardarsi veramente nel profondo ed esplicitare qualcosa di cui non avevano mai parlato con nessuno. La terza giornata aveva come tema quello del costruire e come oggetto un mattoncino. Sono stati chiamati a diventare costruttori per un giorno, costruendo la casa che più li rappresentasse dando un significato ad ogni elemento disegnato. Quando poi siamo andati in spiaggia, come tutti i giorni, hanno dovuto realizzare ciò che avevano disegnato. Le sera di questo giorno, dopo una divertente sfilata da noi organizzata, abbiamo consegnato ai ragazzi delle pergamene con dei pensieri molto personali scritti dai loro genitori. C'è stato chi ha pianto, chi ha riso, chi ha cercato il conforto di un amico, chi si è allontanato e ha tenuto tutto dentro di sé. Alcuni hanno riflettuto tanto, hanno scoperto l'amore dei loro genitori e si sono riempiti di domande, altri hanno ricevuto delle conferme, altri ancora hanno capito veramente loro stessi. L'hanno presa tutti in modo diverso, ma sicuramente è cambiato il loro modo di vedere la loro vita. Anche noi animatori, inaspettatamente abbiamo avuto la possibilità di condividere con loro questa esperienza, ricevendo anche noi una lettera da parte dei nostri genitori. È stato un momento veramente unico e ricco di tante emozioni. La quarta ed ultima giornata era quella del "mettersi in gioco" e aveva come oggetto un puzzle. Quando siamo andati al mare di mattina, i ragazzi sono stati divisi in coppie e gli sono stati dati dei bigliettini con tre obbiettivi da raggiungere durante il tempo trascorso in spiaggia, come per esempio far ballare l'inno del cre a dei bagnanti, e quando veniva raggiunto l'obbiettivo, per ringraziare le persone dovevano consegnare dei cuoricini di carta. Durante questa giornata i ragazzi dovevano mettersi in gioco e raggiungere anche un altro obbiettivo che si erano posti singolarmente la mattina, e la sera ognuno ha svelato il proprio e ha detto se lo aveva superato o no. Dopo questo momento ad ogni ragazzo è stata consegnata una bustina con dentro dei pezzettini di un puzzle che messi insieme formano la loro foto di gruppo del cre e che quindi tornerà intera solo quando stanno tutti insieme.
A questo punto, arriva il momento dei saluti... un momento che è stato molto difficile sia per noi animatori che per i nostri ragazzi. Durante questo campo hanno guardato dentro di loro nel profondo e hanno tirato fuori tutte le loro emozioni. I nostri verdi sono cresciuti veramente tanto, uno per uno, e hanno capito veramente che cosa significa fare gruppo e stare insieme facendo dell'oratorio casa! Per questo è stato davvero difficile chiudere questi quattro giorni insieme e salutarli... anche se sapevamo che questo era solo l'inizio. Quando sono andati via tutti i ragazzi, nella casa regnava il silenzio e l'ordine e le nostre emozioni erano tante... ma, il 6 sera, sono arrivati i nostri amici azzurri che hanno rianimato noi e la casa. Nei quattro giorni successivi, infatti, abbiamo proseguito con il secondo campo che aveva come titolo "Dalla cisterna al regno", riprendendo così la storia di Giuseppe, che è stato il filo conduttore anche di questo campo. I ritmi erano più leggeri rispetto al primo e abbiamo avuto la possibilità di riposarci un po' di più ma anche di riflettere tanto e capire chi siamo e che strada vogliamo percorrere insieme.

Maria Vittoria