Visto? Il tempo è passato veramente in fretta…ed eccoci qui pronti per una nuova Pasquetta e una nuova gita alla scoperta di un nuovo suggestivo angolino di questa nostra bella Sardegna. Alle 8.30 tutti puntuali ci ritroviamo in corriera per incominciare la nostra nuova avventura; inoltre quest’anno ci sentiamo fortunati perché anche il sole ha deciso di condividere con noi questa bella giornata. Lasciamo via Nora per tuffarci nel traffico della 554 e, dopo le Lodi mattutine per assicurarci la protezione divina e partire con il piede giusto, scopriamo la meta della nostra gita: Nurallao, piccolo centro agro-pastorale del centro del Sarcidano a 329 m sul livello del mare. Nel 2006 il paese è passato dalla provincia di Nuoro a quella di Cagliari, ma il nostro obiettivo sono le cascate di “Is Arunis” nel parco di Nurallao. Il viaggio prosegue in tutta tranquillità e, dopo la proverbiale sosta per un caffè, pasta o quant’altro, arriviamo finalmente a destinazione. Il parco pullula di macchine e di persone, tutti i tavoli a disposizione nella zona pic-nic sono ormai occupati, non ci resta altro che sistemarci al meglio in un angolo del piazzale centrale e, una volta sistemate le nostre provviste con tanto di “guardiani” pronti a difendere dai “lupi affamati” le nostre cibarie, ci concediamo una passeggiata per stimolare l’appetito (caso mai ce ne fosse bisogno!) e la nostra curiosità. Ci inoltriamo per un sentiero tra boschi di querce, lecceti e sughereti scoprendo strada facendo, i “salti” più o meno alti delle cascate alternati da grandi “vasche” di acqua limpida e cristallina ma decisamente ghiacciata! Arriviamo infine all’ultima bellissima cascata che precipita da un salto di 20 m dando un fascino particolare alla lussureggiante natura di questo tratto di campagna. Si poteva salire oltre per ammirare altri “salti” ma il sentiero era piuttosto impervio e scivoloso e non era il caso di rischiare una brutta caduta. Un vero spettacolo della natura, dei piccoli tesori inaspettati negli angoli più nascosti del nostro territorio. Direi che l’appetito non ha bisogno di essere stimolato…ma grida a gran voce…Ritorniamo alla base e cerchiamo di apparecchiare alla belle e meglio e le pietanze cominciano a fare su e giù. C’è proprio un po’ di tutto: antipasti, primi, sformati, carne, macedonia, dolce e infine l’uovo di Pasqua con spumante…altro che ristorante! Dopo il pranzo ci ha raggiunto suor Giulia…ricordate lo scorso anno le suore della casa di riposo “Monsignor Angioni” di Aritzo che ci avevano accolto e offerto un riparo per mangiare? Ebbene è stata molto carina ed è venuta a trovarci. Chiacchierando, chiacchierando abbiamo ripercorso il sentiero con suor Giulia condividendo le bellezze naturali del luogo. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati a Gesturi dove abbiamo visitato la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Teresa d’Avila, ubicata al centro del paese con il suo campanile alto ben 30 m. Entriamo…le note di un organo risuonano…penserete: cosa c’è di strano? In teoria nulla se non fosse che a suonarlo fosse don Albino che non ha resistito alla tentazione di accarezzare i tasti così speciali. Infatti quell’organo è nato insieme alla chiesa intorno al 1600, anche se nel tempo ha subito qualche piccolo restauro conserva perfettamente il suo stato originario. Al centro del paese, a pochi passi dalla chiesa, si trova la casa natia di fra Nicola. Si tratta di un edificio semplice che mostra i caratteri tipici delle costruzioni contadine. Un grande portale ad arco conduce nel cortile interno sul quale si affacciano il loggiato, un soppalco, forse usato per conservare i raccolti, e le stanze ancora arredate con oggetti originali di uso quotidiano che rievocano la vita domestica e il lavoro contadino di una volta. La giornata volge al termine, riprendiamo il nostro posto in corriera e dopo l’appello stanchi ma appagati, torniamo in quel di San Luca. Un sentito grazie a tutti e arrivederci…a presto.
Rita Revello