Oggi è il 25 dicembre 2023, la nostra chiesa è vestita a festa, piena di fiori e composizioni molto belle, proprio in attesa di questo momento solenne. Tutti i banchi e le panche sono occupati da famiglie, giovani e anziani, tutta la comunità è presente, molti dovranno assistere alla funzione religiosa in piedi, come spesso accade nei momenti importanti dell’anno liturgico. La Messa del Santo Natale inizia con la processione dei chierichetti e del sacerdote che porta in alto il bambino Gesù, così tutti possono ammirarlo, e poi lo depone nella bellissima mangiatoia davanti all’ambone. Il coro dei giovani dell’oratorio, chiamato ad animare questa Messa, intona il canto “E’ Nato”, ma forse l’emozione li tradisce e qualcosa non funzione nell’esecuzione, allora don Davide decide di farli riprovare e tutto riesce al meglio, il canto crea l’atmosfera giusta della festa, e le voci dei ragazzi, armoniche e dolcissime, si diffondono per tutta la chiesa. Arriva il momento delle letture e dopo il Vangelo ci prepariamo ad ascoltare l’omelia. Come spesso accade durante le Messe dedicate alle famiglie e ai ragazzi, don Davide si serve di immagini o oggetti fisici per rendere le parole dell’omelia più concrete e quindi sull’altare fa il suo ingresso una semplice culla, fatta di assi di legno, completamente vuota. Il parroco ci spiega che la culla è vuota perché deve fare spazio e ospitare Gesù, il vero protagonista del Natale, e che simboleggia il nostro cuore, anch’esso pronto a riempirsi di Cristo. Ci spiega che talvolta riempiamo le nostre culle e i nostri cuori di tante, forse troppe cose, ci affanniamo per inseguire desideri consumistici, il lavoro e le preoccupazioni, il risultato è che Gesù non trova spazio per entrare nelle nostre vite, per lui non c’è posto, proprio come accadde a Betlemme più di duemila anni fa. Un’omelia bella, intensa e partecipata anche dai bambini che rispondevano numerosi alle domande poste dal Don. Arriva il momento della Consacrazione e poi in religioso silenzio ci si avvicina numerosissimi alla Santa Eucaristia. Grazie ai bellissimi canti che hanno accompagnato ogni momento della liturgia, la Messa volgeva al termine e dopo la Benedizione finale don Davide, nel salutarci, ringrazia tutta la comunità di San Luca definendoci una bellissima culla nella quale è bello essere sacerdote. Questo suo saluto ci ha colpito e commosso e ci ha fatto ricordare quanto sia importante fare spazio agli altri, essere accoglienti avendo Gesù nei nostri cuori. Come sempre all’uscita della chiesa don Davide aspettava i parrocchiani per augurare a ciascuno Buon Natale, e la sua comunità ha ricambiato con tanto affetto.
Stefania Bonì