Grandi festeggiamenti quest’an-no in occasione della ricorrenza del nostro Santo Patrono San Luca, con una grossa novità: la prima “Sagra della sapa”. Il via venerdì 17 ottobre con l’apertura ufficiale della sagra, sul territorio dei giardini parrocchiali, presenti svariate bancarelle con oggettistica di ogni tipo, piccoli oggetti di artigianato, dolciumi e prodotti tipici con degustazione di ricotta e sapa. Grande animazione per la serata con balli tipici che hanno spaziato dal Brasile alla Sardegna e all’Argentina. Ad iniziare le danze la afro-brasiliana 'capoeira’, con i suoi snodati ballerini, rigorosamente scalzi, accompagnati da strumenti molto strani come l’ogogo e il birimbao, che catturano gli sguardi e l’attenzione di tutti i presenti! E poi...si vola in Argentina con il tango e i suoi due protagonisti, il signor Sergio Montis e signora, maestri di tutto rispetto nel loro campo, che eseguono con passione alcuni passi di questa danza così coinvolgente. E...dall’Argentina si torna in Sardegna con la straordinaria partecipazione di Gianpaolo Loddo, arzillo 82enne, cabarettista di fama nazionale, grande attore teatrale e cinematografico. Ha eseguito alcune parodie in sardo sulla musica di alcune canzoni famose in tutto il mondo come “La vie en rose” regalandoci deliziosi momenti molto ironici e divertenti. Subito dopo ecco Censo Cinus alla fisarmonica, ci ha deliziato con le tradizionali musiche sarde e ...le più coraggiose si sono lanciate in pista cimentandosi con passi, passettini e coreografie varie. A conclusione dei programmi Susy Monni, voce e chitarra folk tradizionali, con i balli tipici della nostra terra: duru duru, passo torrau, il ballo cantau. Arriviamo così a sabato 18: seconda giornata di festeggiamenti. Nella cucina da “campo” allestita sotto la rotonda, sin dal primo pomeriggio fervevano i preparativi per la degustazione-cena organizzata per la serata. In contemporanea nelle aule della parrocchia il dott. Carlo Pillai teneva una conferenza sulla tradizione dolciaria a Quartu Sant’Elena, sulla lavorazione di alcuni prodotti tipici e sull’impiego della sapa nella loro produzione ma … torniamo dalla teoria alla pratica e alla cucina dove ognuno si dà un gran daffare affinché tutto fili per il verso giusto. Salame? Già tagliato!.. formaggio? Già pronto! … gnocchetti? Stanno cuocendo e sono quasi pronti. Pane, verdura, frutta, dolce...vino e acqua? Ci sono e allora ci siamo, si può dare l’OK e partire. Le persone cominciano a sfilare con i loro vassoi per poter degustare i prodotti tipici del territorio. In contemporanea il gruppo delle “Giovani Marmitte” intrattenevano con il loro spettacolo di varietà il folto pubblico che tra una masticata e l’altra applaudiva divertito alle loro esilaranti gags. Arriviamo a domenica 19, ahimè ultima giornata di festeggiamenti, ma gli appuntamenti non mancano! Alle 17, nei locali dell’oratorio, va in scena una sfilata di abiti d’epoca tenuta dall’UNITALSI, mentre nei giardini le bancarelle continuano ad esporre la loro merce. In cucina è in preparazione una cena bis, affinché nulla vada sprecato mentre sul palco l’Associa-zione Teatrale del Sacro Cuore mette in scena una commedia in sardo campidanese dal titolo “Su muru ‘e mesu”, molto divertente e molto bravi tutti gli attori. Il sipario si chiude sperando di aver raggiunto l’obbiettivo principale, cioè cercare di creare un ambiente familiare e far si che tutti si sentano a “casa” ben accetti e benvenuti. Un grazie a tutti, a chi ha partecipato, a chi ha organizzato e a tutti quelli che hanno collaborato alla riuscita di queste splendide giornate, ripromettendoci di migliorare “sempre insieme”.
Rita