Testo utilizzato durante la Via Crucis, nella festa di San Giuseppe, a cui hanno partecipato tanti papà con le loro famiglie
1. Gesù è condannato a morte
Sono un padre. Ho scelto la vita matrimoniale perché ho imparato fin da bambino, guardando i miei genitori, che non c’è nulla di più bello del calore familiare. Ho scelto di sposare mia moglie perché desidero vivere la mia vita con lei, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Ho scelto questo cammino d’amore per dare testimonianza a tanti di ciò che possiamo seminare con le nostre vite. Essere suo marito mi fa sentire importante anche se non sempre riesco a comprenderla e aiutarla. Il dono della fede diventa forza ogni giorno per imparare cosa voglia dire il sacrificio per amore.
2. Gesù è caricato della croce
Sono un padre. Quando mi sono sposato pensavo che sarebbe stato non dico sempre tutto facile, ma almeno un po’ più sereno. E invece le difficoltà non mancano mai. Spesso trascorro le intere giornate a lavoro e quando rientro a casa mi mancano le forze anche per un solo abbraccio da donare a mia moglie e ai miei figli. Spesso cado nella tentazione di credere che ci siano altre cose ben più importanti di loro: la frenesia, il telefono, gli impegni e le corse. Stare tranquilli in famiglia e con la famiglia sta diventando una cosa sempre più rara.
3. Gesù cade per la prima volta
Sono un padre. Ho promesso fedeltà a mia moglie: una fedeltà che mi richiede costanza, vigilanza e attenzione ogni giorno. Sono tante le cadute che vivo nel cammino e altrettante sono le delusioni in me per ciò che non riesco a fare. Spesso mi tengo tutto nel cuore e non parlo con nessuno delle mie paure, delle mie lacrime e delle mie preoccupazioni: sembra che il parlare sia un atto di debolezza. Quando riesco a pregare o a partecipare alla messa mi sento consolato…ma sento che devo fare di più. Anche quando cado devo trovare la forza di rialzarmi parlando con qualcuno.
4. Gesù incontra sua madre
Sono un padre. Ma sono anche un figlio, ma spesso lo dimentico. Non dico di abbandonare i miei genitori, ma passano anche giorni senza che nemmeno li senta. Eppure loro mi hanno nel cuore ogni giorno e mi rispettano nelle mie tante cose da fare, mentre trascorrono le giornate aspettando anche solo un mio cenno. Non sempre è facile dover amare allo stesso tempo la mia famiglia e i miei genitori, ma non posso e non devo farne a meno. Mia madre e mio padre sono i miei maestri d’amore. Insegnami Signore ad essere marito e padre senza mai dimenticarmi di essere figlio.
5. Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene
Sono un padre. Quante volte passo il tempo a pensare alle tante responsabilità che mi spettano: dal mio lavoro, spesso instabile, dipende tutta la vita della mia famiglia. Spesso sento tanto il peso della croce da portare. Ma i miei figli mi guardano, aspettano sempre da me che non li deluda mai. Anzi, mentre io porto la mia fatica devo insegnare loro che non dobbiamo mai smettere di aiutare anche gli altri che sono più nel bisogno. Signore aiutami sempre ad aiutare perché possa dare testimonianza che essere servitori verso chi soffre e chi ha più bisogno è un valore che mai va dimenticato.
6. Veronica asciuga il volto di Gesù
Sono un padre. Tra le cose più difficili di un marito e di un padre c’è il gesto di dover asciugare le lacrime di mia moglie e dei miei figli. E ancora di più, quando queste lacrime sono generate dal mio comportamento, dalla mia rabbia, dalle mie impazienze e disattenzioni nei loro confronti. Oppure, quanta fatica dover asciugare le lacrime quando loro sono in un letto di dolore e di sofferenza. Quando li vedo con le lacrime non posso che ricordami di te Gesù e allora ti chiedo, ancora una volta, quel coraggio per andare avanti anche nelle più grandi sofferenze e tristezze
7. Gesù cade per la seconda volta
Sono un padre. Sono quell’uomo che un giorno ha promesso fedeltà e che ha voluto diventare poi padre. Sono quell’uomo che ha mandato in frantumi un matrimonio perché non è riuscito più a ritrovare la felicità. Ho tradito, ho mentito, non ho più amato. Ho chiuso ogni legame, non ne ho voluto più sentire. Ho preferito vivere la mia vita in modo diverso abbandonando tutti e provando a ricostruire la mia vita. Anche in questa situazione così dolorosa non abbandonarmi Signore, aiutami a trovare luce e speranza per me e per gli altri.
8. Gesù consola le donne di Gerusalemme
Sono un padre. Sono un uomo abbandonato da colei per cui aveva dato e fatto tutto. Non mi ha più voluto. Ha cercato qualche altro. E ora mi ritrovo solo: i miei figli riesco a vederli giusto qualche momento in settimana, ma tra i loro mille impegni, sento che non riusciamo più a stare vicini come un tempo. Rientro nel mio appartamento provvisorio e mi manca tutto. Mi sento abbandonato e non riesco più a riprendere in mano la mia vita. Mi lascio andare ai ricordi e la testa vaga nei sensi di colpa che non mi danno pace. Non abbandonarmi anche tu Signore.
9. Gesù cade per la terza volta
Sono un padre. Sono quel padre che ogni mattina mentre va a lavoro si fa un segno di croce e in maniera semplice si affida al Signore. Non faccio grandi cose, ma il sentirmi accompagnato dal Lui mi fa sentire amato e forte. Cerco con semplicità di amare mia moglie, mi sforzo di vivere nel dialogo e nella collaborazione; ai miei figli non faccio mancare nulla e anche se loro ora non comprendono tutti gli sforzi che faccio non importa…sono sicuro che crescendo sapranno mettere in pratica i nostri insegnamenti. Benedici sempre la mia famiglia Signore!
10. Gesù è spogliato delle vesti
Sono un padre. Anzi sarei voluto essere un padre. Io e mia moglie non riusciamo ad avere dei figli e questa è la nostra più grande croce da portare quotidianamente; ogni volta che vediamo famiglie con altri bambini, egoisticamente soffriamo. Ci siamo sposati per creare una famiglia e ci viene difficile pensare di essere famiglia sono noi due. Io vivo nel fallimento e nella delusione. Aiutami Signore a non perdere la fede e a credere che in ogni tuo progetto c’è sempre e solo il tuo grande amore e che anche così possiamo essere famiglia.
11. Gesù è inchiodato sulla croce
Sono un padre. Ogni giorno combatto con la malattia di mio figlio. A mia moglie cerco di farle sentire tutta la mia vicinanza. Ma ogni volta che andiamo dai medici è come sentirsi inchiodati ancora a quella croce. Cerco di sorridere e di dare speranza e forza a lui per primo e poi a mia moglie. Ma non è semplice: ringrazio perché ho amici e una comunità che ci accoglie e non ci fa sentire diversi. Sentirsi amati è importante per lui, ma lo è anche per noi due. Signore non abbandonarci mai nell’ora della prova e dell’angoscia.
13. Gesù è deposto dalla croce
Sono un padre. Sono stato chiamato a combattere e a veder partire il resto della mia famiglia verso terre che non conosco: mi manca l’aria nel saperli lontani da me senza che io possa fare nulla per loro: chissà dove saranno in questo momento.
Sono un padre. Cammino su strade che non conosco perché la nostra casa è stata distrutta e non sappiamo dove andare: mi ritrovo solo con loro senza più nulla.
Sono un padre. Con un fucile in mano, dentro una macchina che distrugge. Non so più chi sono e perché sono qui. Vorrei solo la libertà per me e per gli altri.
Sono un padre che vive ogni giorno questo massacro. Spero solo che i miei figli e mia moglie tornino presto ad una vita normale.
14. Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro
Sono un padre. Signore Gesù, mentre mi ripeto di essere padre e marito, sento che senza di te non possono essere nulla. Voglio amare, sacrificare, donare: ma se non guardo a te che ami, ti sacrifichi e ti doni, non sono nulla!
Io sono un padre, ma tu sei il Padre Nostro!
Aiuta tutti i padri e i mariti come me. Chiedo l’aiuto di San Giuseppe, perché nell’umiltà mi possa fidare e affidare. Perché, con la fede, possa dire ogni giorno Si al progetto d’amore che tu hai per me e per noi.
San Giuseppe
ti prego per tutti i mariti.
San Giuseppe
ti prego per tutti i papà.
San Giuseppe
ti prego per tutte le famiglie.
San Giuseppe
ti prego per la pace.