Campo scuola Verdi

Gennaio 2024

Dal 2 al 5 gennaio io e altri 24 ragazzi del gruppo verdi, accompagnati da 3 azzurri (Martina, Antonio e Maria Vittoria) e Donda, abbiamo lasciato Quartu ancora una volta e siamo partiti per vivere il nostro secondo campo invernale a Galanoli, in provincia di Nuoro.Appena salita in corriera ho subito percepito l’atmosfera pre-campo: quella semplice ma elettrizzante curiosità per la nuova esperienza, e allo stesso tempo la certezza che sarebbe stata speciale e importante come tutte le altre. Arrivati a destinazione dopo 3 ore e mezza di viaggio la prima cosa che abbiamo fatto è stata cenare, per nostra somma gioia. Dopodiché ci hanno detto la divisione sia nelle camere, sia nelle squadre (gli Schiaccia vischio, gli Umpa-Lumpa di Babbo Natale, le Renne del Boss e gli Elfi stellari). A questo punto le sfide sono iniziate! La serata è trascorsa tra vari giochi a tema natalizio, che ci hanno fatto arrabbiare, ridere e divertire un sacco. Una serata indimenticabile. Prima di andare a letto e di concludere la giornata abbiamo incontrato il personaggio che ci avrebbe accompagnato per il resto del campo: il signor Scrooge, protagonista di “Il canto di Natale”, che ha raccontato un po’ di sé e del suo presente. Dalla seconda giornata abbiamo iniziato a entrare nel vivo del campo, scoprendo il tema che lo avrebbe caratterizzato: la responsabilità. L’incontro tra Scrooge e lo spirito del Natale passato, seguito da un breve momento di spiegazione su quanto sia importante il custodire i propri ricordi e i doni che riceviamo dal nostro prossimo, ha dato origine a una vera e propria caccia al tesoro di squadra per trovare quanti più bigliettini dei personaggi del presepe possibili. Ovviamente non mancavano le sfide, le quali, se non superate, ti toglievano punti. Ciò significava che la squadra doveva essere capace di “custodire i propri doni”. Dopo la caccia al tesoro, a turno, gli azzurri e Donda ci hanno raccontato di un dono di cui sono particolarmente grati: comunità, amici, me stesso e famiglia. Poi è toccato a noi: tutti abbiamo ricevuto la stampa di un albero di Natale e potevamo disegnarci e/o attaccarci festoni, palline colorate e luci, ognuno dei quali doveva essere associato a una persona, un gruppo o un’esperienza che per noi rappresentava un dono. Prima di pranzo abbiamo avuto un momento di catechesi per ribadire, visto che non è mai abbastanza, quanto siano importanti per noi i doni che ci hanno dato genitori, amici e affetti. Dopo pranzo abbiamo assistito all’incontro di Scrooge con lo spirito del Natale presente e abbiamo fatto un’attività sul mondo che ci circonda oggi, dividendolo in 4 tipologie principali:

•mondo vicino: quello che possiamo “toccare” tutti i giorni;
•mondo spazzatura: capire cosa dobbiamo buttare e cosa dobbiamo custodire durante la nostra vita;
•mondo virtuale: come comunichiamo con le altre persone, vicine e lontane;

•mondo lontano: quello che non possiamo toccare, ma di cui sentiamo parlare molto spesso e che è più vicino di quello che pensiamo.

Dopodiché abbiamo salutato Martina, che doveva lavorare e non sarebbe riuscita a restare per tutta la durata del campo (ci è mancata tantissimo). Dopo cena ci hanno divisi in squadre dandoci un numero a caso tra 1, 6 e 19 e un azzurro per squadra ha portato il suo gruppetto in una camera vuota, che ha chiuso poi a chiave. Per recuperare la chiave e uscire dalla stanza, bisognava superare 7 prove, ognuna delle quali dava una parola: pace, generosità, gratitudine, umiltà, salute, operosità e rispetto. Il terzo giorno Scrooge incontra lo spirito del Natale futuro, quindi la presa di coscienza che gli incute paura, ma che allo stesso tempo gli fa capire come le sue scelte del passato e del presente (i suoi peccati) lo stanno condannando a una morte triste e illacrimata. La mattinata l'abbiamo passata nel boschetto affianco alla struttura, lungo un percorso nel quale ci siamo prima avvicinati a Dio seguendo una Via Crucis e arrivando a una croce, e poi ci siamo allontanati da Lui conoscendo passo dopo passo i sette peccati capitali: Ira, Avarizia, Invidia, Superbia, Gola, Accidia, Lussuria. Tornati nella struttura abbiamo avuto un momento di catechesi, nel quale abbiamo capito come le parole scoperte la sera prima (pace, generosità, gratitudine, umiltà, salute, operosità e rispetto) fossero le soluzioni ai peccati. È seguito poi un momento di “deserto”: ognuno, prendendosi il suo tempo, ha scritto in quali dei vizi capitali si rispecchiava di più, in che occasioni e come pensava potesse migliorarsi ed essere più Responsabile verso anche sé stesso, e non solo verso gli altri. Di pomeriggio abbiamo incontrato nuovamente Scrooge, il quale si ravvede e decide di cambiare il suo modo di vedere il mondo e di vivere. In seguito sono arrivati degli ospiti che ci hanno raccontato di come hanno vissuto le proprie responsabilità, di come hanno reagito a un qualcosa di nuovo e di quanto sono grati e felici della loro scelta, che ha cambiato la loro vita in meglio. Vittoria ci ha poi letto una lettera scritta da lei per sé stessa dove parlava di come voleva cambiare e diventare, per vivere più responsabilmente e con più attenzione verso gli altri, ma anche verso sé stessa. Poi è toccato a noi scriverci una lettera, dove ognuno ha messo una piccola parte di sé, lasciando desideri, propositi e speranze che ci impegneremo a realizzare. Dopo cena siamo tutti corsi nelle camere a metterci il "pigiama spiritoso” richiesto dagli azzurri prima del campo e il “regalo anonimo” che alla fine di anonimo non aveva proprio nulla. Inutile dire quanto ci siamo divertiti, tra sorprese, foto, la sfilata dei pigiami, con tanto di premiazioni (il più a tema, il più inaspettato e il più “inusuale”) e la tombola, quest’anno particolarmente caratterizzata da urla di frustrazione, ma anche di gioia. La mattina dell’ultimo giorno abbiamo parlato delle responsabilità che abbiamo noi verdi nella nostra comunità e di come, crescendo, anche queste si stiano lentamente moltiplicando, ma anche che siamo e saremo in grado di prenderle tutte e custodire ogni dono a noi dato. Tra risate, confessioni e anche qualche lacrima abbiamo tutti ringraziato Donda e gli azzurri (anche quelli che seguono il nostro gruppo, ma che non sono riusciti ad accompagnarci per studio e lavoro), chi a voce, chi con un abbraccio o chi solo con il cuore. Le restanti ore le abbiamo occupate costruendo ognuno il proprio presepe ricordo: alla fine di ogni campo, facciamo sempre un “souvenir” per ricordarci ogni giorno le emozioni vissute durante quei giorni. Durante il viaggio di ritorno, oltre a dormire, ho pensato “Cosa mi porto a casa da quest’esperienza? Cosa ho imparato di nuovo, o meglio, cosa ho iniziato a vedere in modo diverso? In che modo posso trasmetterlo agli altri ogni giorno?” Sono sicura che da questo campo abbiamo imparato tanto: la responsabilità non consiste solo nel fare qualcosa per gli altri o nell’avere le chiavi di casa e non perderle, ma nell'essere a disposizione per il proprio prossimo in qualsiasi momento, nel custodire tutte le emozioni, i ricordi felici, le esperienze passate con chi ti vuole bene e nello stare attenti a non dimenticare che non esiste solo il “mondo vicino”, ma un sacco di altri piccoli, grandi mondi grazie ai quali possiamo imparare e conoscere altri punti di vista, altre vite e diventare responsabili anche per quelle persone che ci hanno donato la loro testimonianza e fiducia. Grazie Donda e azzurri per permetterci di vivere tutto questo, ma grazie anche a voi comunità di San Luca, che ci supportate sempre, anche da lontano!

 

Miriam Taddeo