L’estate appena trascorsa rimarrà particolarmente cara nei miei ricordi e in quelli di Gianni non solo perché ha visto il traguardo del nostro 25esimo di matrimonio ma anche per l’esperienza che come coppia abbiamo avuto la gioia e la fortuna di vivere facendo il pellegrinaggio che si svolge a piedi lungo il territorio spagnolo sino a Santiago di Compostela luogo in cui, secondo la tradizione, è stata ritrovata la tomba di S.Giacomo.E’ difficile raccontare questa esperienza di vita che si snoda lungo 778 km ed ancora più difficile è dire chi ti chiama o ti spinge a metterti in cammino. La verità è che il cammino si scopre facendolo, e a volte lo si scopre solo quando si ritorna a casa! Basta uno zaino in spalle, scarpe comode e voglia di mettersi in viaggio lasciando a casa tutte le sicurezze ma anche le cose superflue: tutto quello che serve di materiale è lì nel nostro zaino ma nel cuore portiamo i nomi di tutti gli amici, i familiari ed i conoscenti che ci hanno chiesto di camminare con noi, con le loro richieste di preghiera. Passo dopo passo, scorrendo i grani del rosario, in una ripetizione quasi automatica, lo spirito può vagabondare e trovare pace nella natura, nei colori, nei rumori che ci circondano. Ma anche nei grandi silenzi. Si fa esperienza di un ”deserto in cammino”. Partire quando è ancora buio, camminare al chiarore della luna cercando la conchiglia o la freccia gialla simbolo del cammino, assistere allo splendore dell’alba e all’esplosione dei colori della natura….così la mente si libera e si fa spazio a Dio che ti si rivela. Poi la stanchezza, le vesciche, la debolezza del gran caldo, lo scontro con i propri limiti che ti fa diventare più umile e ti fa scoprire però la forza che c’è in te cui puoi attingere nei momenti di sconforto e solitudine che spesso la vita ci riserva. Infine l’arrivo al rifugio, l’incontro con pellegrini di ogni nazione, soli, in gruppo, ricchi, poveri, forti, deboli…..Non importa chi sei o cosa fai. L’incontro è condividere in modo del tutto spontaneo il cibo, le medicine, il sorriso……ma anche i fastidi come il russare, il caldo o il vocìo alle quattro del mattino quando vorresti ancora dormire…..La magia del cammino sta proprio nella gioia con cui ogni mattina ci si alza all’alba e si riparte con la speranza di ritrovarsi la sera salutandosi con “Buen camino”. Rachele
Buen cammino
Ottobre 2011